Almanacco del 21 agosto, anno 480 a.C.: si conclude la Battaglia delle Termopili. Un eroico evento che sancì la vittoria dei Persiani sui Greci. Alcuni storici la considerano la classica vittoria di Pirro, ma comunque fu un grandissimo momento di storia antica, uno fra i più ricordati di questo splendido e lontano lasso di tempo. Proviamo a ripercorrerla, brevemente, insieme.
La vicenda comincia 10 anni prima della data sopra indicata. Siamo nel 490 a.C. e, durante la tentata invasione persiana della Grecia, avvenne un grande smacco. L’esercito di Dario I di Persia, che voleva infliggere una punizione ai Greci per aver appoggiato le Rivolte Ioniche, si ritrovò a subire una cocente sconfitta nella celebre Battaglia di Maratona. Non restava che riprovarci, dunque.
Trascorsero ben 10 anni, Dario lasciò il posto al figlio Serse, e si riprovò l’invasione. Questa volta i Persiani sembravano fare sul serio: raccolsero un grandissimo esercito ed un’immensa flotta per conquistare l’intera penisola ellenica. Il generale ateniese Temistocle, capendo l’inferiorità propose di aggirarla con l’astuzia. Stanziò 7.000 uomini presso il passo delle Termopili, sperando di fermare l’esercito persiano e di ostacolarne la flotta presente a Capo Artemisio. Ancora non sapeva che sarebbero stati loro quelli aggirati.
A fine agosto (o inizio settembre) l’esercito di Serse raggiunse il passo. Ad attenderlo c’era un agguerrito esercito greco, frutto dell’accordo di più poleis. Per una settimana intera, nonostante l’inferiorità numerica pesantissima, i Greci bloccarono l’esercito di Serse. Ma proprio sul più bello, come ricorderete dal celebre film “300“, ci fu un tradimento gravissimo.
Un abitante del luogo, diventato celebre dopo il suo voltafaccia, rivelò un passaggio secondario a Serse e ai suoi uomini. Leonida, che sapeva del tradimento di Efialte, prese allora l’eroica decisione che scrisse per sempre il suo nome nella storia. Rimase sul posto con un esercito risicato composto da: 299 spartani, 700 tespiesi, 400 tebani e (forse) qualche altro centinaio di uomini. Ciò facendo, salvò il grosso dell’esercito greco, almeno momentaneamente, e condannandosi a morte certa.
Nel frattempo il generale ateniese Temistocle, stava combattendo con la sua flotta presso Capo Artemisio. Anche lui subì ingenti perdite, e, venuto a sapere della sconfitta anche via terra, decise la ritirata verso Salamina. La porta per i Persiani era allora definitivamente aperta, cominciava l’invasione della Beozia e arrivarono fino ad Atene. Ma questa è un’altra pagina di storia.