Almanacco del 19 settembre, anno 1356: presso Poitiers, nella Francia centro-occidentale, si consuma un importante scontro militare. No, non è quello in cui Carlo Martello sconfigge gli arabi, ma è un altrettanto cruciale battaglia, anche se forse meno famosa. Siamo all’interno dell’interminabile Guerra dei Cent’Anni. Quel giorno di quasi 700 anni fa si fronteggiano l’esercito inglese, comandato dal Principe del Galles Edoardo, e quello francese, guidato da re Giovanni II in persona. Ma perché Francia e Inghilterra giungono ad affrontarsi sul campo di battaglia?
Parigi, 1 febbraio 1328: muore senza eredi maschi diretti re Carlo IV. Per il trono di Francia si candidano i suoi parenti maschi più prossimi: il nipote Edoardo III, re d’Inghilterra, e il cugino Filippo. E’ quest’ultimo a prevalere, facendo leva su una vecchissima legge, la legge salica, che impediva alla donne di ereditare il trono e di trasmetterlo ai figli. Edoardo, infatti, è legato a Carlo IV tramite sua madre Isabella, sorella del defunto monarca francese, mentre Filippo è figlio dello zio paterno di Carlo IV. Edoardo III, ovviamente, contesta la decisione e dopo appelli caduti nel vuoto, decide di muovere guerra. Nel 1337, dunque, prende avvio la Guerra dei Cent’Anni.
Sin da subito il conflitto tende favorevolmente agli inglesi, che dispongono di una tecnologia militare superiore ai loro avversari. Arriviamo dunque a quel 19 settembre 1356. A guidare l’esercito inglese, come detto in apertura, è Edoardo, figlio ed erede dell’omonimo re d’Inghilterra, uno dei più valorosi comandanti dell’intero conflitto. Filippo VI, il successore di Carlo IV, è morto da sei anni e ha lasciato il trono al figlio Giovanni II. La Francia ha bisogno di una grande vittoria per risollevare il morale e re Giovanni questo lo sa bene. E’ già riuscito a fermare l’avanzata di Edoardo che dell’Aquitania stava puntando verso il cuore della Francia, ma questo non basta. Serve assestare un duro colpo.
Ma ciò non avviene. Nonostante la superiorità numerica, le armate francesi sono sopraffatte un’altra volta. Ma questa sconfitta è peggiore. Ha il sapore di completa disfatta. Re Giovanni II, infatti, è preso prigioniero dagli inglesi. Un’umiliazione profonda per una Francia già a terra. Serviranno altre sconfitte per comprendere il nocciolo del problema e per avviare una radicale riforma dell’apparato militare francese. Ma questa è un’altra storia.