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Immagini battaglia di Verdun del 19 dicembre 1916

Accadde oggi: 19 dicembre

Almanacco del 19 dicembre, anno 1916: si concludono i combattimenti presso la città francese di Verdun. La poderosa offensiva tedesca scatenata nel febbraio dello stesso anno termina con un sostanziale nulla di fatto, con però un altissimo numero di perdite umane per entrambi i contendenti, soprattutto fra i difensori francesi. La fama della Battaglia di Verdun, infatti, è tristemente legata alla sua efferata violenza. Ma perché tedeschi e francesi giunsero ad ammazzarsi fino all’ultimo uomo sulle dolci colline di Verdun? Scopriamolo insieme.

Immagini battaglia di Verdun del 19 dicembre 1916

Il contesto è quello della Prima Guerra Mondiale. Il conflitto durava ormai da due anni, da quando l’attentato di Sarajevo aveva incendiato la polveriera europea scatenando un effetto domino di dichiarazioni di guerra. Gli schieramenti erano così composti. Da un lato gli Imperi Centrali: Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Bulgaria. Dall’altro le forze dell’Intesa: Francia, Gran Bretagna, Russia, Serbia, Montenegro, Giappone, Italia e Romania.

Sul continente europeo, i combattimenti si snodavano lungo tre fronti: il fronte orientale correva dal Mar Baltico al Mar Nero, il fronte italiano, lungo il confine fra Italia e Austria, e il fronte occidentale, che dal Mare del Nord giungeva fino al fiume Reno. Quest’ultimo era sostanzialmente inchiodato da due anni, dal fallimento del Piano Schlieffen, la colossale invasione tedesca del Belgio allo scopo di aggirare le difese francesi e piombare su Parigi.

Mappa Battaglia di Verdun del 19 dicembre 1916

L’interesse primario della Germania, sin dallo scoppio delle ostilità, era quello di chiudere velocemente la pratica con la Francia per concentrarsi contro il gigante russo ad Oriente. Dopo due anni di stasi, è necessario dare il colpo di grazia alle armate francesi.

Lo stato maggiore tedesco concepisce quindi un piano per dissanguare i nemici in modo da fiaccarli sia nel numero delle truppe e che nel morale. Si decide di preparare una trappola a regola d’arte. L’obiettivo è quello di concentrare il più alto numero possibile di truppe nemiche in un punto e poi sottoporle ad un’incessante bombardamento.

Viene individuata la cittadina di Verdun, sulla Mosa, come punto in cui scatenare l’offensiva. La cittadella si trova infatti lungo una delle vie di comunicazione che collegano la Francia nord-orientale a Parigi. Insomma, è un punto nevralgico delle difese transalpine. Viene ammassato un gran numero di soldati e pezzi di artiglieria, in modo tale da costringere li francesi a convogliare numerose truppe per scongiurare lo sfondamento delle difese.

Immagini battaglia di Verdun del 19 dicembre 1916

Come detto in apertura, la tempesta infuriò per ben dieci mesi. I tedeschi riuscirono nell’impresa di dissanguare i difensori. Tuttavia non riuscirono a sfondare né ad ottenere una vittoria decisiva, tale da imporre i nemici a trattare la resa. Il fronte rimase inalterato e la Germania non avrebbe più lanciato offensive su larga scala fino a quella finale nel 1918. Il prezzo di questa sofferta vittoria francese fu però altissimo. Si calcola che fra morti, feriti e dispersi i difensori ebbero all’incirca 315.000 perdite e gli attaccanti all’incirca 280.000. Un’assurda carneficina che si inserisce perfettamente nel quadro di quell’ “inutile strage” che fu la Prima Guerra Mondiale.