Storia Che Passione
Accadde oggi: 16 dicembre

Accadde oggi: 16 dicembre

Almanacco del 16 dicembre, anno 1631: un fenomeno eruttivo, dopo secoli di quiescenza, sconvolse Napoli. Dopo numerosi eventi di piccola portata ma premonitori, quali piccoli rigonfiamenti del terreno e contenute scosse sismiche, verificatesi mesi prima, avviene l’eruzione. Dopo 300 anni di inattività sul versante sud-est del vulcano si aprì una bocca laterale.

Accadde oggi: 16 dicembre

Le fonti riportano infatti che all’alba di quel 16 dicembre, il Vesuvio, iniziò a emettere una colata di lava, espulse ceneri frammiste a particolati, acqua e colonne di vapore. Tutto il materiale che fuoriuscì dalla sua bocca raggiunse velocemente le pendici e si riversò sulla città. Questa fu però solo la fase iniziale.

In un secondo momento e sempre nella stessa giornata si verificò una violentissima attività esplosiva. Dal cratere centrale infatti si alzarono alte colonne di fumi e ceneri ai quali seguirono tutta una serie di materiali tipici delle eruzioni esplosive. Il vulcano iniziò a mietere le prime vittime, che si registrano proprio in quei paesi situati ai suoi piedi. Gran parte della popolazione dovette scappare e cercò riparo presso Napoli, mentre l’eruzione continuava e altri cataclismi si abbattevano inesorabilmente.

16 dicembre, eruzione

L’attività del vulcano comportò anche violente piogge e queste contribuirono a trasportare le ceneri e creare colate di fango. Il giorno successivo la popolazione capì che era necessario l’intervento di un’autorità affinché potesse chiedere l’intercessione divina. Il cardinale Buoncompagni, divenuto arcivescovo di Napoli, invocò il San Gennaro ed espose le sue reliquie.

Francesco Buoncompagni era nipote naturale di Gregorio XIII, intraprese la carriera ecclesiastica, che fu molto più veloce di quanto le consuetudini post-tridentine non permettessero. Gregorio XV che si sentiva legato dalla riconoscenza a Gregorio XIII mostrò sempre il suo favore al giovane Francesco fino ad assegnargli la porpora. Divenne arcivescovo di Napoli nel 1626 alla morte di Ottavio Acquaviva.

16 dicembre, san Gennaro

Invocato l’intervento taumaturgo, partirono ben tre processioni con reliquiario e ampolle contenenti il sangue del santo. E quando la statua del medesimo si trovava rivolta verso il Vesuvio, questo iniziò a placare l’ira della sua eruzione. I napoletani attribuirono all’intervento divino il fatto che la città fosse stata risparmiata dall’eruzione cominciata il 16 dicembre. L’arcivescovo Buoncompagni si guadagnò il riconoscimento della città e iniziò a diffondersi una certa fama.