Almanacco del 15 giugno, anno 923: Roberto I di Francia, dal 922 re dei Franchi Occidentali, muore nella battaglia di Soissons scontrandosi con l’esercito di Carlo III detto il Semplice, re di Lotaringia. La comprensione delle trame storiche che condussero questi due uomini, sovrani dei rispettivi territori – un tempo parte del grande Impero Carolingio – ad una fatale contrapposizione è pressoché impossibile senza una rimando al contesto geografico, temporale e in definitiva politico della vicenda.
Roberto di Neustria, che nacque forse nell’863 (alcune cronache ecclesiastiche riportano l’866 come anno di nascita), era secondogenito di Roberto il Forte, quest’ultimo marchese di Neustria contro i Bretoni ed esponente di spicco della dinastia dei Robertingi (dai quali a loro volta discenderanno i ben più noti Capetingi). Alla morte del padre, il titolo di marchese passò al figlio primogenito Oddone, anche se l’amministrazione di quel territorio di confine nel nord-ovest fu prerogativa di Ugo l’Abate, un fidato di Carlo il Calvo, al tempo re carolingio dei Franchi Occidentali. Lo so, troppi nomi e poche certezze, benvenuti nel meraviglioso mondo altomedievale!
Il clerico morì durante l’assedio normanno di Parigi (886). Fu da questo momento che Oddone poté fregiarsi a tutti gli effetti dei titoli appartenuti un tempo al padre. Il fratello minore Roberto, che pure si distinse in battaglia, acquisì solamente la nomea di abate laico dell’Abbazia di Marmoutier, una magra consolazione per un uomo ambizioso. Tempo al tempo. L’incremento del potere di Roberto procedeva di pari passo con le conquiste militari del fratello Oddone, il quale venne incoronato re dei Franchi Occidentali nell’888. Il nuovo sovrano non piacque proprio a tutti: una folta schiera di nobili lorenesi si contrappose al sovrano, eleggendo come “capo partito” il Carlo III detto il Semplice. Quest’ultimo si era sentito scavalcato nella nomina regia e perciò covava risentimento per i Robertingi.
Si giunse inevitabilmente allo scontro, che fu lungo e sanguinoso. Le ostilità terminarono nell’897 con un accordo tra le parti. Carlo il Semplice avrebbe fatto mea culpa, ritenendosi un ribelle pentito. In cambio Oddone gli avrebbe concesso la sua corona alla morte, come segno di riconciliazione. I nobili neustriani (filo-robertingi) riconobbero la successione e persino Roberto confermò la supremazia del carolingio. Comunque il nostro marchese di Neustria aveva ben altro a cui pensare, come i vichinghi, minaccia costante in Normandia e lungo la Loira. Ben presto l’equilibrio tra i Franchi ricongiunti venne meno. Carlo si accordò per una pace con il vichingo Rollone, nominato duca di Normandia nel 911. La cosa infastidì e non poco Roberto che contro quegli uomini del nord stava combattendo sputando sangue e difendendo le contee a lui fedeli (Nantes, Angers e Tours, Orléans).
Dopo la morte di Oddone (898) i diverbi tra i due contendenti divennero sempre più importanti e persistenti. Il 15 giugno del 923 si avvicina, prima un ultimo appunto. Il re carolingio non apprezzava tanto i territori della Neustria (sui quali formalmente regnava) quanto più quelli della Lotaringia. Grosso modo si intende per Lotaringia il bacino geografico comprendente i Paesi Bassi, la Renania e la Lorena. Carlo il Semplice si appropriò di suddette terre trascurando del tutto la Neustria. Ancora una volta una sollevazione nobiliare, di cui il principale ispiratore fu Roberto, rappresentò la miccia in grado di far esplodere una guerra.
Non prima che Roberto facesse sua la corona dei Franchi Occidentali a Reims il 22 giugno 922. Una soddisfazione che sarebbe durata poco meno di un anno. Terminati i preparativi per la guerra, Carlo III il Semplice alla testa di truppe lorenesi attraversò la Mosa e il 15 giugno 923 intercettò gli uomini di Roberto I di Francia. I cronisti coevi ricordano la battaglia di Soissons come un grande scontro campale, determinante per le sorti dei Franchi. Addirittura una leggenda vuole che Roberto e Carlo si affrontarono faccia a faccia in duello, con quest’ultimo che ebbe la meglio sul primo. Difficile crederlo. Una cosa è certa tuttavia: sebbene l’esercito neustriano alla fine vinse, il monarca dei Franchi Occidentali ci rimise la pelle, morendo sul campo di battaglia.
Carlo il Semplice fuggì in Lotaringia, ma non avrebbe goduto di chissà quali fortune, morendo in cattività qualche anno dopo. Sono diversi necrologi a riportare la morte “eroica” di Roberto I di Francia. Ad esempio sono di eccezionale bellezza quelli presenti nelle cattedrali di Chartres e di Auxerre.