Almanacco del 13 luglio, anno 101/100 a.C.: nasce uno degli uomini più illustri e noti dell’intera storia umana, nasce Gaio Giulio Cesare. Prima di continuare con la narrazione, ci tengo a fare due veloci premesse. La prima è forse scontata; qui di seguito non verrà trattata l’intera vita di Cesare (sarebbe impossibile farlo in modo esauriente). Ne consegue il secondo preambolo; la mia intenzione, semmai, è quella di sviscerare nel dettaglio le poche notizie che abbiamo sull’infanzia e la prima giovinezza del futuro dictator romano, attingendo dalle fonti antiche a lui riferite. Messe le mani avanti, iniziamo.
A dispetto di una vita gloriosa fatta di battaglie, vittorie e conquiste di ogni genere, di cui tutto bene o male si sa, dei primi anni di Gaio Giulio Cesare le informazioni difettano e quelle poche a noi pervenute non aiutano a razionalizzare un quadro già di per sé scarno. Le fonti sulle quali dover fare affidamento per questo specifico ritratto biografico sono essenzialmente due: Svetonio con le sue Vite dei dodici Cesari e Plutarco, autore delle Vite parallele. E già qui sussiste un problema perché nessuno dei due fa esplicito riferimento all’esatta data di nascita di Cesare. Ragione per cui ancora oggi non si sa se egli nacque il 12 o il 13 luglio del 100 a.C. o del 101 a.C. Personalmente ho scelto la data del 13 luglio perché è quella maggiormente riportata anche dalle fonti contemporanee, ma non per questo si deve credere sia quella corretta.
A parte ciò, cosa sappiamo dei primi anni del Divus Iulius? Cesare faceva parte della gens Iulia, un’antica famiglia patrizia la quale faceva discendere la propria stirpe da Iulo (o Ascanio), figlio del principe troiano Enea, nato a sua volta da Venere. Sebbene le origini fossero tutt’altro che ignorabili, la famiglia di Cesare non poteva dirsi né ricca, né influente. Soprattutto per queste ragioni (in aggiunta all’ostilità della fazione sillana) Cesare ebbe non poche difficoltà nell’accedere alle sue prime cariche pubbliche.
Sui natali di Cesare e sul significato del suo nome è Plinio il Vecchio a raccontarci qualcosa. Egli scrisse come il ramo della gens Iulia che portava il cognomen “Caesar” discendeva da un uomo nato grazie ad un parto cesareo. Di diverso avviso è l’Historia Augusta (che tuttavia è posteriore di almeno quattro secoli, se non di più), per la quale il primo “Caesar” si fosse chiamato così per tre diversi motivi, discordanti l’un con l’altro:
- Egli fu il primo ad uccidere un elefante (caesai in berbero) durante la prima guerra punica.
- Il primo Cesare nacque con una foltissima capigliatura (indicata in latino dal termine caesaries).
- I suoi occhi erano di un vivido azzurro (dal latino oculis caesiis).
Altra curiosità che forse non conoscevate riguarda il luogo in cui il 13 luglio (probabilmente) Gaio Giulio Cesare vide per la prima volta la luce. L’uomo che avrebbe mutato le sorti della Repubblica Romana nacque nella Suburra, il quartiere più malfamato della città. Esso era vasto e popoloso, si estendeva sino alle pendici del Viminale e del Quirinale, toccando in parte alcune propaggini dell’Esquilino. La sezione bassa del quartiere era costituita dal sottoproletariato urbano che viveva in condizioni a dir poco misere. Cesare vi trascorse buona parte della sua vita, almeno fino al 63 a.C., quando ormai aveva 37 o 38 anni.
Una piccola menzione va fatta per i genitori di Cesare, non proprio degli estranei nel contesto politico repubblicano. Il padre, suo omonimo per giunta, fu pretore nel 92 a.C. Lo zio Sesto Giulio Cesare fu console nel 91 a.C. La zia, chiaramente di nome Giulia, sposò niente meno che Gaio Mario. E la mamma? Beh, Aurelia Cotta apparteneva alla gens Aurelii Cottae, una delle più importanti della prima età repubblicana.
Altro non si sa dei primi anni di Cesare, se non che manifestasse a più riprese una grande personalità e non di meno una spiccata intraprendenza. Segnali premonitori potremmo dire, ma che fosse destinato a grandi cose, qualcuno, più di qualcuno, lo intuì già quel 13 luglio 100/101 a.C.