Almanacco del 12 gennaio, anno 2010: Haiti è distrutta da un catastrofico terremoto dalla magnitudo di 7.0 sulla Scala Richter. Si tratta di un evento di portata mondiale che ebbe risonanza e visibilità in lungo e in largo. L’epicentro fu a 25 kilometri di distanza da Port-au-Prince, capitale dello Stato caraibico di Haiti, ma la morte e le nefandezze non fecero distinzioni.
A ben 13 km di profondità, ma a soli 3 di distanza dalla faglia Enriquillo-Plantain Garden, il terremoto delle 16:53:09 del 12 gennaio 2010 cambiò per sempre la vita dell’Isola. La scossa avvenne proprio sul margine settentrionale della Placca Caraibica, in continuo spostamento verso est (circa 20 mm all’anno, rispetto a quella americana).
Una pagina tragica è quella che riguarda il conteggio delle vittime. Le situazioni già di precarietà e povertà della zona non erano delle ottime premesse. A questo si aggiungano ritardi e difficoltà strutturali e contingenti nei soccorsi. Il risultato di questa tragica equazione fa oltre 100.000 morti, almeno secondo il premier haitiano Jean Max Bellerive. Ma la questione è ancora più complicata di così.
Passavano i giorni da quell’improvviso shock, ma non passava la morte. Aleggiava ancora sulla pacifica e distrutta isola. Il 24 gennaio, dopo soli 12 giorni, si parlava già di 150.000 morti. A febbraio il computo salirà prima a 212.000 e poi, verso la fine del mese, a 260.000. In tutto questo, i coinvolti nel sisma, direttamente o indirettamente, furono oltre 4 milioni di persone.
Si consideri anche che, nell’altrettanto tragico conteggio dei danni materiali (anche se moralmente meno importati di quelli alle persone) finirono coinvolti praticamente tutti gli edifici della capitale. Tutti gli ospedali danneggiati, la cattedrale, la sede dell’Assemblea Nazionale e le innumerevoli abitazioni sparse nell’area. Ciò aggravò ancor di più la già nefasta situazione.
A distanza di 15 anni è ancora oggi doveroso ricordare questo catastrofico giorno. Quel giorno un’isola intera conobbe la morte e la distruzione. Quel giorno la natura dimostrò di essere ancora padrona di questo mondo e di poter sovrastare l’uomo in un batter d’occhio. Un sisma che entra, tragicamente, nelle pagine di storia.