Almanacco del 1° gennaio, anno 1515: moriva il sovrano di Francia Luigi XII di Valois-Orléans detto anche “padre del popolo”, e il trono passò a Francesco I di Valois-Angouleme. Entrambi i sovrani perseguirono una politica militare cui teatro, il più delle volte, si rivelò essere la penisola italica. I problemi posti dalla legge salica in assenza di eredi diretti, la scelleratezza economica e vecchi diritti di sangue, segnarono i regni dei due re.
Luigi era figlio del duca Carlo di Orleans, e prima di succedere al trono si impegnò nella causa realista di Carlo VIII. Cercò di conquistare Milano, quando Ludovico il moro si unì alla Lega Santa in funzione antifrancese, ponendo l’assedio della città uscendone però sconfitto. Alla morte di sovrano che non aveva alcun erede superstite si dovettero rispolverare gli alberi genealogici, per individuarne uno: si risalì così fino Carlo V il Saggio.
Luigi XII nominato erede salì a trono, ottenne lo scioglimento del precedente matrimonio grazie a papa Alessandro, e sposò la vedova di Carlo VIII. Nel 1499 intraprese la spedizione verso l’Italia: assicuratosi in precedenza e con maestria per vie diplomatiche il sostegno di Venezia, degli Svizzeri e del papa. Conquistò Milano con facilità e si diresse verso Napoli: un insuccesso che portò alla guerra con la Spagna. La Lega di Cambrai portò i Francesi di nuovo in Italia in funzione antiveneziana. L’ultima minaccia che Luigi XII dovette affrontare prima della sua morte, fu papa Giulio II: il re cercò di farlo deporre in un concilio, senza successo.
Ammalato, ricevette l’estrema unzione e spirò il 1 gennaio 1515, senza eredi maschi. secondo la legge salica venne indicato allora un cugino del defunto re come successore, Francesco. Anch’egli pronipote di Carlo V, al momento della sua nascita non figurava nella linea di successione. Eppure la sua educazione lo portò a sviluppare alcuni valori ritenuti indispensabili per un possibile futuro sovrano. Una volta capito che sarebbe diventato l’erede, ciò non evitò che contraesse debiti ancora prima di salire al trono.
Francesco I divenuto re a vent’anni, proseguì le campagne militari in Italia, convinto del suo pieno diritto di possedere Milano e non solo. Ottenere il successo sperato non sarebbe stato semplice, stava sfidando il Sacro romano impero, la monarchia spagnola, il papa, l’Inghilterra. Una vita scandita dalle armi e dalla diplomazia per vincere nemici e guadagnare alleati.
La prima avventura in Italia consentì a Francesco non solo di avere un assaggio delle future battaglie, ma di conoscere l’arte rinascimentale della penisola. Ne rimase affascinato e questo suo profondo apprezzamento lo portò a diventare uno dei più influenti mecenati del periodo. Francesco I governò fino al 1547, ricordato come mecenate, acerrimo nemico di Carlo V d’Asburgo, re prigioniero e come colui che siglò una sconvolgente alleanza con i Turchi.