Storia Che Passione
Accadde oggi: 1° febbraio

Accadde oggi: 1° febbraio

Almanacco del 1° febbraio, anno 1923: con l’accorpamento delle Squadre d’azione (PNF) alla milizia dell’ANI, nasce la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale (MVSN). La sua fondazione venne decisa e annunciata al Consiglio dei Ministri il 28 dicembre 1922, mentre venne resa ufficiale solo tramite regio decreto-legge 14 gennaio 1923, n. 31, entrato in vigore il 1° febbraio 1923.

Accadde oggi: 1° febbraio

L’organizzazione paramilitare nacque con scopi ben delineati: consolidare il potere del regime – ancora nella sua fase “costituzionale” – attraverso l’uso indiscriminato della violenza, della repressione sociale oltre che politica e, ultima ma non per importanza, della propaganda. Il braccio armato del PNF ereditò i simboli, le modalità d’esecuzione e la struttura interna dallo squadrismo organizzato particolarmente attivo durante gli anni del “biennio rosso” e della Marcia su Roma.

La MVSN era strutturata in modo simile a un esercito regolare, con una catena di comando definita e un forte legame con il partito. Non a caso il Duce se ne avvalse per cementificare la sua presa sul partito e sull’ordine pubblico nazionale. Almeno agli albori, la Milizia ormai istituzionalizzata rispondeva solo ed esclusivamente al Capo del governo. La dinamica era in netto contrasto con il giuramento che le forze armate solitamente prestavano al re e al re soltanto.

1° febbraio De Bono

La commissione di studio che portò alla costituzione della Milizia optò per Emilio De Bono come primo comandante generale. Facevano seguito due comandanti, anche loro detti generali, ossia Cesare Maria De Vecchi e Italo Balbo. Nomi affatto casuali: tranne per l’assenza di Bianchi, erano quadrumviri protagonisti della Marcia su Roma.

Prima di chiarire i ruoli delle camicie nere all’interno dell’instabile scacchiere socio-politico nazionale, è bene sottolineare una cosa. La Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale fu probabilmente il primo e più importante grimaldello che il PNF utilizzò per scardinare l’ordine statale costituito e velocizzare l’integrazione del partito con gli organi dello Stato italiano. Per capirci, l’evento giace sullo stesso piano del riconoscimento del PNF nel 1928 come istituzione ausiliaria allo Stato e della costituzione del Gran Consiglio come organo misto valido tanto per le prerogative partitiche quanto per quelle statali.

1° febbraio camicie nere

Come detto anche in precedenza, il Duce stesso prefigurò la MVSN all’indomani del 1° febbraio ’23 come forza di polizia politica. Essa si sarebbe dovuta impegnare nella repressione del dissenso politico, nello smantellamento dei sindacati indipendenti e nella più generica sorveglianza. Non immediatamente, ma col passare degli anni la Milizia svolse anche compiti prettamente militari, sia in Italia che all’estero. Si ricordi l’invio di legioni (da notare la terminologia legata all’antica Roma) in Spagna allo scoppio della guerra civile o in Africa Orientale.

Tuttavia bisogna soffermarsi sul progressivo svilimento della Milizia. A questo corrispose un crescente disaccordo tra i vertici dell’organizzazione e gli altri apparati del regime dittatoriale (partito, autorità statali ed esercito). Ne conseguì un declassamento della MVSN, che finì per svolgere attività amministrative e, nei migliori dei casi, rappresentative. Eppure, nonostante la perdita di rilievo, durante il corso della Seconda guerra mondiale le camicie nere si resero protagoniste della persecuzione, cattura e deportazione degli italiani di fede ebraica. Stesso attivismo lo si riscontrò nel contrasto alla Resistenza e ai movimenti partigiani.

1° febbraio rassegna MVSN

Con la caduta del regime il 25 luglio 1943, la MVSN andò incontro allo scioglimento. Una parte dei suoi membri si unì alle forze della Repubblica Sociale Italiana (RSI), organizzandosi nella Guardia Nazionale Repubblicana (GNR).