Nuovo importante rinvenimento a Selinunte, antica colonia della Magna Grecia siciliana. La cittadina era una colonia greca con una fortissima attività scultorea e che prende il nome dal sedano, pianta che ancora cresce spontanea. La città, abitata dai Sicelioti, ovvero gli abitanti greci delle poleis siciliane, regala reperti archeologici di straordinaria importanza.
Durante un lavoro di disboscamento e di ripristino del Vallone del Gorgo Cottone, alla foce del fiume che porta lo stesso nome, gli impiegati si accorsero di una strana presenza. Emergeva infatti solo un blocco di quella che però era una struttura molto più larga e più complessa. Interviene così l’archeologa Linda Adorno, supervisore dei lavori.
Dai lavori spunta così una splendida e antichissima struttura, lunga ben 15 metri e composta da 4 file di colonne, alte ben 1,80 metri. Il tutto si trova a circa 100 metri dalla riva attuale del mare, ad oggi molto più lontana di un tempo. Questo porta all’ipotesi, non ancora accertata, che si tratti di parte di uno dei due porti della colonia di Megara Iblea.
Grazie all’utilizzo di moderne tecnologie, come i georadar, si nota la presenza di altro materiale archeologico sotto la superficie. Questo pare sia una darsena per le barche, sempre in continuo andirivieni da quelle coste per la già citata grande produzione scultorea della zona.
Nonostante però tutta la facciata sia ad oggi recuperata, non è ancora certa la funzione che questa aveva al tempo. Le ipotesi sono comunque legate alle attività commerciali e marittime. Secondo alcuni infatti, la posizione sulla parte occidentale del fiume Gorgo Cottone significa un collegamento effettivo e importante con il porto occidentale antico dell’area.
Il presidente della regione Sicilia, Renato Schifani, sottolinea il fatto che siamo di fronte ad un vero gioiello. La ricca storia della Sicilia emerge giorno dopo giorno e gli archeologi hanno il loro gran da fare. Ma questa non può che essere una buona notizia per noi amanti della storia.