Storia Che Passione
gatti impastavano

A quanto pare i gatti “impastavano” anche 1.200 anni fa

Ebbene sì, i nostri gatti impastavano già 1.200 anni fa. L’archeologia non mente! Noto anche come “il gatto fa il pane”, “il gatto fa la pasta”, “il gatto fa i biscotti” o “smettila mi stai tirando tutti i fili della maglia”, è quel movimento ritmico che i mici fanno con le zampe anteriori tirando fuori e dentro le unghie, quasi come se stessero impastando. A dire il vero non si sa perché lo facciano. Forse rilasciano endorfine e si auto tranquillizzano, forse lo fanno quando sono felici o a loro agio. O forse è un retaggio di quando erano gattini e stimolavano così le mammelle della madre a produrre latte. Comunque sia, quello che è certo è che anche gli antenati dei nostri gatti adottavano questo atteggiamento.

Anche gli antenati dei gatti impastavano

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A scoprire questa bizzarria sono stati gli archeologi di Gerusalemme. I ricercatori hanno riportato alla luce il frammento di una brocca d’argilla risalente a 1.200 anni fa. Su questo frammento spicca l’impronta di un piccolo gatto che “impastava”.

Gli archeologi sospettano che il gatto abbia lasciato l’impronta della sua zampa nel momento in cui un vasaio aveva incautamente lasciato la sua brocca appena realizzata al sole, per asciugarla prima di cuocerla nella fornace. E così come adesso ci sono gatti che zampettano felici sull’asfalto appena rifatto lasciando le loro impronte, così questo antenato degli odierni felini deve aver pensato che fosse una cosa buona e giusta impastare su quella argilla così morbida ed invitante.

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Crediti foto: @Shimon Gibson/Mt Zion Expedition

Shimon Gibson, archeologo presso l’Università della Carolina del Nord a Charlotte, che co-direttore gli scavi sul Monte Sion, a Gerusalemme, ha spiegato a Live Science che pensano che il gatto stesse impastando in quel momento e non si stesse limitando solo a passeggiarci sopra in quanto si vedono i segni degli artigli estesi che hanno lasciato dei solchi profondi sulla superficie dell’argilla.

Ma c’è di più. La forma dell’impronta, che include parte della zampa anteriore del micio, suggerisce che il felino si fosse spaparanzato sul bordo della brocca, forse per prendere un po’ di sole.

La brocca in questione, poi, decorata con questo insolito motivo di unghie feline, è stata usata probabilmente per trasportare liquidi, quindi acqua, vino o olio d’oliva. Anche perché è stata rinvenuta nel sito di scavo di un antico quartiere residenziale vicino alla cima del Monte Sion.

gatti impastavano disegno
Crediti foto: @Shimon Gibson/Mt Zion Expedition

Altre ceramiche del genere identificate in zona, appartengono al periodo Abbaside, fra il 750 e il 1258 d.C. Questo significa che il gatto visse (a sua insaputa, ovviamente) durante il Califfato Abbaside, la dinastia che spodestò i precedenti Omayyaddi. Durante questo periodo Gerusalemme era sotto il dominio islamico, ma fra i suoi abitanti figuravano anche ebrei e cristiani. E gatti, a quanto pare.