Nei pressi del monte Saraceno, in Molise, si distende un’area archeologica di notevole interesse, attraverso la quale comprendiamo con maggiore attenzione il passato dei Sanniti: popolo italico stanziato nel centro-sud della penisola. Il sito è quello di Pietrabbondante, uno degli ultimi santuari sanniti preservatisi fino ai giorni nostri.
I lavori per la costruzione di quello che, senza troppe remore, definiamo come il più grande monumento della realtà sannitica, iniziarono in un periodo non meglio specificato tra il V e il IV secolo a.C. Il luogo divenne centro culturale e politico della confederazione durante il II secolo a.C. Sorsero allora, e sopravvivono ancora oggi, il teatro e il tempio italico. Tali testimonianze storiche si avvalgono di un’importanza e un rilievo culturale senza eguali.
A realizzare queste opere furono i Samnites Pentri, ovvero una delle quattro tribù costituenti la Lega Sannitica. Il santuario italico di Pietrabbondante risulta essere un monumento di eccezionale portata anche per l’utilizzo che se ne fece: la sua non era una funzione esclusivamente ludica o religiosa! Il Senato (composto dai capi delle varie tribù) era solito riunirsi in loco per discutere sulla linea generale da adottare, magari contro il nemico comune: Roma.
C’è da dire però che, almeno nelle sue fasi iniziali, il santuario svolse una funzione unicamente religiosa. Ahinoi, sono poche le testimonianze fisiche in grado di suggerirci i culti praticati all’epoca. Il ritrovamento di una tavoletta votiva alla Dea Vittoria potrebbe essere utile in tal senso, anche se rappresenta un pezzettino di un puzzle molto più grande e complesso. Grande e complessa era appunto la ritualità sannitica, che molto aveva in comune con le pratiche belliche. Non è un caso che l’area sacra divenne poi luogo di ritrovo per decisioni di carattere militare e politico.
Il complesso monumentale di Pietrabbondante (Isernia) conobbe la sua piena realizzazione solamente dopo due fasi edilizie distinte, anche se non lontane in senso cronologico. Il teatro assume il ruolo simbolico dell’intera area e non difficile comprendere il perché. La bellezza della struttura, di tipo ellenistico-italico, è rappresentativa della forza che i Sanniti potevano vantare sotto diversi punti di vista.
A seguito della Guerra Sociale (91-88 a.C.) i finanziamenti per l’ampliamento del complesso si interruppero. Eppure oltre al teatro si possono riscontrare la presenza di una rocca fortificata, di un mausoleo funerario e di una necropoli. Se capitate da quelle parti, non perdete l’occasione di visitare Pietrabbondante. Anche un po’ per sfatare il mito che vede il Molise come un luogo isolato e poco attraente. Parliamo di una terra affascinante, talvolta misteriosa, ma di cui ci si innamora facilmente, avete la nostra parola!