I greci fondarono Elea intorno al 538-535 a.C. sulla costa del Mar Mediterraneo, nell’attuale provincia di Salerno. Solo successivamente i romani la denominarono Velia. Tra i tanti motivi che fanno di questa terra patrimonio dell’umanità va sicuramente menzionata la scuola eleatica. Questa è stata scuola filosofica che ha potuto vantare, tra i suoi esponenti, Parmenide e Zenone di Elea.
Nel 2022, durante degli scavi archeologici presso l’acropoli, i ricercatori si sono imbattuti in un santuario dedicato ad Atena. Quest’ultima era la dea greca della sapienza, delle arti e della strategia in battaglia. Era una delle più rispettate, con varie funzioni: difendere e consigliare gli eroi; orientare i giudici dei tribunali; era molto spesso rappresentata con un elmo e in mano una lancia.
Tra il 540 e il 535 a.C circa, Greci e Cartaginesi, quest’ultimi alleati con gli Etruschi, si affrontarono nella battaglia di Alalia, uno scontro navale al largo del Mar Tirreno. Probabilmente, seguito a questa, per conservare le reliquie offerte ad Atena i greci costruirono questo tempio.
Gli archeologi, infatti, durante le ricerche all’interno del santuario, hanno scoperto degli elmi greci, uno di questi ben conservato. Molto probabilmente rappresentano delle offerte fatte alla dea per il suo supporto durante la battaglia. Per l’occasione, il Direttore Generale dei Musei e Direttore Avocante del Parco Archeologico di Paestum e Velia, Massimo Osanna, dichiarò: ”… Liberati dalla terra solo qualche giorno fa, i due elmi devono ancora essere ripuliti in laboratorio e studiati. Al loro interno potrebbero esserci iscrizioni, cosa abbastanza frequente nelle armature antiche, e queste potrebbero aiutare a ricostruire con precisione la loro storia, chissà forse anche l’identità dei guerrieri che li hanno indossati. Certo si tratta di prime considerazioni che già così chiariscono molti particolari inediti di quella storia eleatica accaduta più di 2500 anni fa”.
Oltre agli elmi i ricercatori hanno trovato anche resti di un muro di mattoni dipinti e blocchi poligonali. Questi sono caratteristici dell’antica architettura greca, trovati anche in altri siti come Delfi. Altra scoperta importante secondo gli studiosi sono delle ceramiche con su incisa la parola ”sacro”.
Dal 1998 Elea diventa patrimonio dell’UNESCO. Il sito testimonia la ricca storia della città, prima greca e poi romana. Le ultime scoperte contribuiscono ad ampliare quella che è la sua storia millenaria.