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A cosa serviva la porta megalitica di Ha’amonga ‘a Maui?

Forse non tutti sanno che sull’isola di Tongatapu si trova un trilite chiamato Ha’amonga ‘a Maui. Si tratta di una gigantesca porta megalitica, fra l’altro uno dei più strani monumenti del genere nell’Oceano Pacifico. Ma a cosa serviva questo monumento? E chi lo ha costruito?

La misteriosa porta megalitica di Ha’amonga ‘a Maui

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Crediti foto:@Sarah Kelemen Garber/ CC BY 2.0

Non si sa esattamente quando queste isole furono occupate per la prima volta. Tuttavia è opinione diffusa che i primi abitanti arrivarono intorno al 1500 a.C., con il sito più antico localizzato sull’isola di Tongatapu. Inoltre la città più antica ritrovata su un’isola del Pacifico è quella costruita intorno al 300 d.C. a Tonga.

Fu il popolo Lapita il primo ad arrivare su queste isole, una cultura preistorica antecedente anche ai polinesiani che, successivamente, popolarono le isole del Pacifico dalle Hawaii all’isola di Pasqua.

Per quanto riguarda il nostro monumento megalitico, ecco che l’Ha’amonga’a Maui si trova a circa 30 km da Nuku-alofa, la capitale di Tongatapu. La struttura è quella di un trilite megalitico e si pensa risalga al 1200 d.C. Il re dell’epoca potrebbe averlo fatto costruire come ingresso per il complesso reale di Heketa.

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Cos’è un trilite? In realtà ne conoscete altri già famosi, sono quelli che si vedono a Stonehenge. In pratica è una struttura composta da due pietre verticali che ne sorreggono una terza disposta orizzontalmente.

Quello di Tongatapu è formato da tre lastre di calcare corallino che creano una struttura alta circa 5,2 metri, lunga 5,8 metri e larga 1,4 metri. Ciascuna pietra, poi, pesa circa 30-40 tonnellate.

Ovviamente un monumento del genere non può che essere accompagnato da diverse leggende. Una narra che lo costruirono alcuni semidei di Maui in quanto nessun essere umano poteva sollevare o maneggiare pietre così gigantesche. I Maui erano semidei leggendari, presenti nel folklore della maggior parte delle isole del Pacifico. Troviamo miti su di loro nelle Hawaii, a Tonga, a Tahiti e anche in Nuova Zelanda.

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Crediti foto: @Tony Bowden / CC BY-SA 2.0

Ma il re di Tonga Taufa’ahau Tupou IV nel 1967 suggerì che il trilite potesse avere anche un significato astronomico, collegato agli equinozi e ai solstizi. Le tacche sull’architrave superiore, infatti, segnerebbero il giorno più lungo, quello più corto e gli equinozi. L’arco, poi, si allineerebbe esattamente con questi punti solari all’orizzonte, fungendo da marcatore celeste. Ma non ci sono prove a sostegno di tale teoria.

Inoltre ci sono ancora dei dubbi sulla sua datazione: lo costruirono per un re mortale del regno di Tonga nel 1200 d.C. o risale a molto prima?