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tomba corinaldo

A Corinaldo scoperta l’antica tomba di un principe

Andiamo di corsa a Corinaldo, in provincia di Ancona, nelle Marche: qui gli archeologi hanno riportato alla luce la tomba di un principe (o quanto meno, una tomba principesca), contenente un ricco tesoro. Più di 150 i reperti ritrovati, fra cui anche un carro.

Corinaldo non è solamente la città della Festa delle Streghe, la città natale di santa Maria Goretti o una delle città facenti parti della lista de I borghi più belli d’Italia. Corinaldo vanta anche una necropoli. E proprio in questa necropoli era presente anche la tomba in questione.

Cosa sappiamo della tomba di Corinaldo?

tomba corinaldo
Crediti foto: @Pagina Facebook Comune di Corinaldo

La necropoli di Corinaldo risale al VII secolo a.C. ed è associata ai Piceni, un antico popolo italico che visse fra le Marche e l’Abruzzo fra il IX e il III secolo a.C. Gli antichi Romani avevano chiamato il territorio in questione Picenum (da qui il nome di Ascoli Piceno): la regione, infatti, entrò a far parte dell’Impero Romano.

In precedenza in questa necropoli i ricercatori avevano trovato la tomba del Principe di Corinaldo, nel 2018. E adesso, a distanza di sei anni, sempre dallo stesso sito è emersa un’altra tomba principesca del VII secolo a.C.

tomba corinaldo elmo
Crediti foto: @Pagina Facebook Comune di Corinaldo

La tomba in questione si trovava all’interno di un grande fossato circolare e conteneva più di 150 reperti, fra cui i più importanti sono:

  • un carro a due ruote
  • un corredo di oggetti in bronzo
  • un elmo
  • contenitori finemente decorati
  • un calderone

Diversi oggetti sono chiaramente associati ai banchetti: erano presenti, infatti, un’ascia di ferro per lavorare la carne e diverse ceramiche progettate per servire cibo o bevande. Il tutto suggerisce che questo fosse il corredo di una persona celebre e di altissimo livello.

tomba corinaldo vasi
Crediti foto: @Pagina Facebook Comune di Corinaldo

Molti oggetti sembrano essere di origine etrusca, il che ci sta perché l’aristocrazia picena aveva relazioni commerciali e diplomatiche con gli Etruschi.