Andiamo di corsa a Corinaldo, in provincia di Ancona, nelle Marche: qui gli archeologi hanno riportato alla luce la tomba di un principe (o quanto meno, una tomba principesca), contenente un ricco tesoro. Più di 150 i reperti ritrovati, fra cui anche un carro.
Corinaldo non è solamente la città della Festa delle Streghe, la città natale di santa Maria Goretti o una delle città facenti parti della lista de I borghi più belli d’Italia. Corinaldo vanta anche una necropoli. E proprio in questa necropoli era presente anche la tomba in questione.
Cosa sappiamo della tomba di Corinaldo?
La necropoli di Corinaldo risale al VII secolo a.C. ed è associata ai Piceni, un antico popolo italico che visse fra le Marche e l’Abruzzo fra il IX e il III secolo a.C. Gli antichi Romani avevano chiamato il territorio in questione Picenum (da qui il nome di Ascoli Piceno): la regione, infatti, entrò a far parte dell’Impero Romano.
In precedenza in questa necropoli i ricercatori avevano trovato la tomba del Principe di Corinaldo, nel 2018. E adesso, a distanza di sei anni, sempre dallo stesso sito è emersa un’altra tomba principesca del VII secolo a.C.
La tomba in questione si trovava all’interno di un grande fossato circolare e conteneva più di 150 reperti, fra cui i più importanti sono:
- un carro a due ruote
- un corredo di oggetti in bronzo
- un elmo
- contenitori finemente decorati
- un calderone
Diversi oggetti sono chiaramente associati ai banchetti: erano presenti, infatti, un’ascia di ferro per lavorare la carne e diverse ceramiche progettate per servire cibo o bevande. Il tutto suggerisce che questo fosse il corredo di una persona celebre e di altissimo livello.
Molti oggetti sembrano essere di origine etrusca, il che ci sta perché l’aristocrazia picena aveva relazioni commerciali e diplomatiche con gli Etruschi.