L’oasi di Tayma, situata nel nord-ovest della penisola arabica, è un concentrato di storia, tradizione artistica e curiosità geologiche. La località è nota anche per aver ospitato la residenza di un antico sovrano babilonese, Nabonedo (metà del VI secolo a.C.). Inoltre parliamo di una regione che per secoli, ancor prima dell’espansione islamica, ha goduto di un afflusso commerciale non indifferente. Ma oggi siamo qui per un motivo ben preciso, una roccia, una roccia decisamente strana. Ecco a voi Al Naslaa.
Un blocco d’arenaria che se ne sta lì, immobile e all’apparenza immutabile, su un piedistallo solido ma eroso dal tempo, oltre che dall’azione degli agenti atmosferici. La roccia di Al Naslaa è spaccata a metà da un taglio netto, fin troppo per qualcuno. Una caratteristica simile ha reso il massiccio una meta turistica dell’Arabia Saudita e un numero inquantificabile di immagini e video sul web lo dimostrano.
Ma quindi come ci si spiega una spaccatura così “lineare”? Sembra fatto da un laser, ma l’artifizio qui riguarda solamente l’imponente campagna marketing messa in piedi dal paese saudita per sponsorizzare la regione. Per comprendere come il blocco d’arenaria dall’aspetto buffo sia diventato tale, è necessario specificare che cosa si intende per “ventifatto“.
Per “ventifatto” (oggetto formatosi in seguito all’azione del vento) intendiamo tutte quelle formazioni appartenenti al substrato calcareo o arenario che hanno subito la progressiva erosione dovuta all’agire di sabbia, vento e acqua (piogge periodiche). Questo mix di agenti avrebbe ulteriormente modificato/scavato una giuntura centrale già presente sulla roccia protagonista della nostra narrazione.
Smentendo le classiche (e sinceramente stancanti) teorie del complotto o tutte quelle ipotesi del terzo tipo, si può affermare come, nel caso specifico di Al Naslaa, Madre Natura non ha fatto altro che terminare un compito da lei iniziato millenni fa. Tra le altre cose, il massiccio d’arenaria è interessante per via delle pitture rupestri che vi si possono scorgere. Queste occupano una piccola porzione della roccia, ma danno quel “tocco antropico” che tanto ci piace.
Con i suoi 6 metri d’altezza e i suoi 9 di larghezza, Al Naslaa continuerà a sbalordire i visitatori annuali che decideranno di esplorare l’oasi di Tayma. D’altronde da una roccia così particolare non ci aspettavamo nulla di diverso; lo stupore è assicurato.