La Guerra Fredda è stato un periodo di polarizzazione dell’attenzione e degli interessi di diversi paesi del mondo verso USA o Unione Sovietica. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, fino al 9 novembre 1989 (con la caduta del Muro di Berlino) le sorti globali erano annodate attorno a questi due poli. Tutto sembrava instabile e pronto a crollare. Ma questo come ha contribuito nella scoperta di circa 400 fortezze romane in Medio Oriente?
Come sopra accennato, il clima era costantemente teso e pronto a sfociare in un terzo conflitto mondiale. Diverse furono le occasioni che fecero presagire il peggio nel corso dei 4 decenni di “guerra a distanza” e di gioco di nervi. Per fortuna nessuna di questa portò allo scontro frontale. Ma proprio tale situazione tesa richiedeva costante monitoraggio dell’attività nemica.
Grazie ai documenti di tale periodo, oggi desecretati, e proprio grazie a tali sistemi di spionaggio e controllo, sono emerse le fortezze in questione. Analizzando le immagini dei satelliti spia, numerose strutture di epoca romana emergono in Siria, Iraq e i vicini territori della “mezzaluna fertile”.
I satelliti spia facevano parte della serie nominata “Corona” e furono utilizzati in diverse operazioni di spionaggio e controllo negli anni ’60 e ’70. A essere controllati erano proprio quei territori meno facilmente raggiungibili, per ragioni militari, morfologiche o politiche.
Precisamente, i forti ritrovati sono 396. Costruiti lungo il limes romano orientale, possono essere un’importante prova di quell’ipotesi (in realtà sostenuta da buona parte della comunità archeologica) che vede Roma intenta a fortificare ulteriormente tale confine orientale tra il II e il III secolo d.C.
Proprio il fatto che si trovavano in zone difficilmente raggiungibili dall’uomo, ha consentito una grande conservazione in ottimo stato delle strutture in questione. La datazione approssimativa, come anticipato, è fra il II ed il III secolo d.C. (soprattutto se pensiamo all’esito delle campagne traianee), ma gli studi ora proseguiranno e potranno darci nuove risposte e nuove conoscenze circa il limes orientale e le fortezze romane in esso sorte.