La storia di Marguerite de La Roque richiede un po’ di contesto. Parlando di Americhe e “nuovo mondo”, il pensiero si rivolge a quelli che sono i personaggi noti di queste cronache, o comunque agli stati protagonisti di tali vicende: l’impero commerciale portoghese e quello spagnolo ne sono un esempio. Tuttavia spesso ci dimentichiamo che lì, pur con qualche decennio di ritardo, ci sono arrivati anche altri paesi, come ad esempio la Francia.
Le spedizioni transatlantiche francesi si intensificano durante la prima metà del ‘500. Tra coloro che si fanno carico di queste spedizioni vi troviamo Jean-François de la Rocque Roberval, nobile francese, amico stretto del Re Francesco I. Nel 1541, il signore di Roberval ottiene l’incarico di esplorare le coste del futuro Canada e trovare un luogo in cui dar vita ad un insediamento permanente. Tutto ciò con l’ausilio del noto esploratore Jacques Cartier.
L’anno successivo, quindi nel ’42, le navi partono alla volta del Vicereame di Nuova Francia (ovvero i territori francesi nell’America settentrionale). Ad accompagnare il nobile francese c’è una giovane donna ancora nubile, Marguerite de La Roque. Questa è promessa al signore di Roberval ma si innamora di un manovale a bordo. Jean-François lo viene a sapere e abbandona la donna, l’amante e un’anziana assistente, su un’isola al largo della costa canadese.
Il lembo di terra fa parte del complesso che prende il nome di “Isole dei Demoni“, quelle che oggi sono conosciute come “Isole delle Demoiselle” (“delle signore” in francese). Ora chiunque, in un’isola sperduta e dimenticata da Dio, si sarebbe lasciato quantomeno travolgere da un naturale pessimismo, Marguerite de La Roque, alias Bear Grylls dell’epoca moderna, non rientra in questo “chiunque”.
Vi lasciamo immaginare la dieta di queste povere persone sull’isola: molluschi e uova di uccelli. Si vive all’interno di una grotta, dove le condizioni non sono dure, di più, proibitive. Siccome il destino a volte si diverte ad accanirsi su coloro che già vivono momenti di difficoltà estrema, Marguerite resta incinta e partorisce sull’isola. Trascorrono i mesi, addirittura gli anni.
Man mano che passa il tempo i protagonisti della nostra storia ci lasciano. Prima l’anziana assistente, poi il neonato e per ultimo il giovane amante. Marguerite è sola ma non ha intenzione di arrendersi. Quattro o cinque anni dopo l’abbandono sull’isola, una nave di pescatori baschi salva la nobildonna, accompagnandola in Europa. La regina Margherita di Navarra decide di rendere nota la sua storia attraverso il famoso “Eptameron”. Se oggi sappiamo cosa significhi “sopravvivenza” lo dobbiamo a una donna francese del ‘500.