Dal 1972, anno della loro scoperta, i Bronzi di Riace affascinano i visitatori. Apice dell’arte greca, i due guerrieri sono bellezza pura e mistero. Mistero perché non si ha ancora una risposta precisa sul perché si trovassero immersi nel mare a largo della cittadina calabra. Bellezza perché i loro fisici e la tecnica scultorea sono, a dir poco, impeccabili.
Una piccola pecca era appunto nell’occhio mancante del Bronzo B, che sembra esser stata risolta in questi giorni. La scoperta, ad opera di un sub, pare porre rimedio al problema; il ritrovamento, avvenuto a circa 60 metri dall’antico luogo di rinvenimento dei guerrieri greci, lascia però qualche legittimo dubbio. Per avere la certezza si attenderà il verdetto del nucleo speciale dei Carabinieri-Beni archeologici.
Era il 4 agosto, un normale giorno d’estate per un sub qualunque che si immerge a largo di Riace. Qualcosa però lo avrebbe reso un giorno unico, indelebile nella storia dell’arte. La scoperta era sconcertante e subito la si annunciò dall’Hotel Federica di Marina nel comune di Riace. Lo scalpore era grande e le analisi cominciarono presto.
Tornando alle due statue, si trovano in due sale appositamente allestite al Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio Calabria. Non si conosce l’identità dei due, non si sa come mai siano finiti in mare, ma in ogni caso si tratta di due capolavori, acme dell’arte greca antica.
Il sindaco di Riace, Antonio Trifoli, insieme a subacquei e archeologi, ha presentato l’occhio parlando di grande rinvenimento. Attendendo la conferma degli esami e degli approfondimenti per esultare definitivamente, trapelava però grande fiducia, conscia di ciò che la scoperta possa voler dire.
Non ci resta che aspettare quindi, ma con la speranza di una grande scoperta. Nel frattempo potete vedere i Bronzi A e B, con quest’ultimo che vi fa, sperando ancora per poco, un occhiolino.