Leggendo la notizia riportata dai media iberici ci siamo chiesti, noi per primi, come un sandalo potesse essere così importante e (a detta loro) “unico”. Poi, approfondendo l’argomento, abbiamo compreso cosa intendessero con questi aggettivi lusinghieri. Il sandalo romano decorato rinvenuto nel nord della Spagna, nelle Asturie per l’esattezza, è davvero qualcosa di mai visto prima. Vediamo perché.
Aggiungendo qualche coordinata geografica più precisa, sottolineiamo come il ritrovamento sia avvenuto non lontano da Lugo de Llanera. Il sito corrisponde a quella che un tempo, nell’antichità, era la città romana di Lucus Asturum. Sebbene il territorio sia oggetto d’interesse storico-culturale da decenni, dei veri e propri scavi si sono verificati solamente dal 2021, grazie al lavoro del team archeologico guidato da Esperanza Martín. Proprio l’esperta ha dato la notizia del notevole rinvenimento, avvenuto sul fondo di un pozzo.
Gli addetti ai lavori, pur soffermandosi sull’importanza dell’antica abitazione e del cortile, venuti alla luce insieme al pozzo, hanno comunque incentrato il loro interesse su quest’ultimo. Perciò avvalendosi di un sistema di carrucole e sostegni, si sono calati nella cavità. E qui il momento topico: tra i numerosi resti (vasi, calderoni, piastrelle, anelli), uno in particolare è balzato all’occhio, per l’appunto il sandalo romano decorato. Sulla carta dovrebbe essere un oggetto umile, di poco conto… Sì, sulla carta.
All’atto pratico si tratta di un ritrovamento senza eguali. In primo luogo per la perfetta conservazione della calzatura, la quale ha mantenuto decorazioni pregiate come cerchi, ovali e figure falciformi. Inoltre bisogna ricordare come in tutta la penisola iberica si possano annoverare solo una ventina di sandali romani in buone condizioni. Buone non significa perfette!
Come ci è finito un sandalo in fondo ad un pozzo? L’archeologa e sovraintendente Esperanza Martín sostiene come un uomo, esattamente 2.000 anni fa, stesse conducendo dei lavori di manutenzione all’interno della profonda buca; in tale occasione avrebbe lasciato cadere la calzatura, senza più recuperarla. L’oggetto si sarebbe conservato grazie all’ambiente anaerobico circostante, garantito dalla plasticità delle argille, il quale non avrebbe intaccato i materiali organici presenti.
Lucus Asturum potrebbe regalare ancora tante sorprese. D’altronde parliamo di un popoloso snodo commerciale della regione durante la dominazione romana, dalla nota rilevanza strategica soprattutto tra il I e il IV secolo d.C. Stando all’antico sandalo, questo per il momento è sotto refrigerazione onde evitare il degrado. Un processo che precederà una minima restaurazione per poi garantire l’esposizione della calzatura presso il Museo Archeologico delle Asturie.