Le storie horror di licantropi e cani lupi costeggiano la storia come una strada parallela da secoli ormai. Quella che vi racconteremo oggi però ha dati ben precisi, non esattamente facili da ignorare. Si parla della bestia del Gévaudan, un lupo gigante (forse) che uccise probabilmente 200 persone, ma re Luigi XV impedì un calcolo preciso, perché la situazione era già sfuggita di mano.
La vicenda inizia appunto a Gévaudan, meridione francese, nel 1764. Qui una ragazza che pascolava la sue vacche raccontò dell’attacco di una sorta di mostro, poi respinto dalle sue fedeli amiche bovine. La ragazza parlò di un animale con la testa simile ad un cane, dalle orecchie piccole, il pelo rossastro ed una lunga coda. Le dimensioni poi erano inimmaginabili.
Da quel momento in poi le vittime di attacchi cominciarono a moltiplicarsi e ad aumentare esponenzialmente. La situazione fu tale che lo stesso Luigi XV mise una taglia sul grosso animale di 6000 livre, da aggiungere alle altre 3.400 messe in palio dal vescovo e dalla provincia. Vennero mobilitati diversi uomini di fiducia del re e addirittura un piccolo esercito di dragoni – ovvero uomini con armatura e spada a cavallo o a piedi. In quest’occasione avvenne la battuta di caccia più grande della storia: ben 20.000 uomini erano coinvolti nella faccenda.
La spedizione del re, tuttavia, finì con un fallimento. I cittadini erano esasperati anche dal dover mantenere gli uomini di Luigi XV a loro spese ed in cambio di nulla di concreto perché venivano uccisi continuamente dei normali lupi e le morti continuavano ad aumentare. Entra ora in gioco François Antoine, il Gran portatore di Archibugio del Re, che insieme al figlio e ad altri addetti incomincerà la sua caccia.
Questi, il 20 settembre del 1765, uccise una bestia a dir poco enorme, Ne approfittò subito e la portò a corte, dove ricevette il premio in denaro, ed anche in fama. Ma ancora una volta gli attacchi non cessarono. Non si trattava ancora del mostro di Gévaudan. L’anno seguente, Jean Chastel, Marchese del Gévaudan, organizzò l’ennesima battuta di caccia e uno dei suoi uomini uccise finalmente la bestia.
Inutile dire che Luigi XV li respinse. La ricompensa apparteneva già ad Antoine. In ogni caso finalmente le uccisioni cessarono. Ad oggi non conosciamo la natura del mostro antropofago, ma il fatto che secondo la leggenda Chastel gli sparò con un proiettile d’argento alimenta i discorsi attorno alla possibilità che si trattasse di un licantropo. Accostandoci allo scetticismo, si ipotizza fosse semplicemente un lupo antropofago di grandi dimensioni. Comunque sia è scomparso da tempo, dormite sonni sereni.