Il dipartimento dell’Ille-et-Vilaine, nella regione della Bretagna francese, ha regalato una grande gioia agli archeologi e agli amanti della storia, tardo-antica e altomedievale in questo caso. In un’antica necropoli sono state scoperte infatti una decina di tombe contenenti degli splendidi vasi gallo-romani. Da questi si può ottenere uno spaccato sulla vita altomedievale nel centro dell’Europa e saperne di più sul popolo dei Galli.
Per fare questo sono a lavoro gli archeologi dell’Institut national de recherches archéologiques préventives (INPAP) su un terreno molto ampio. Pare si tratti di una necropoli di circa tre ettari. Qui vi sono infatti tre gruppi di fosse crematorie dove avvenivano le principali funzioni del rito funerario.
A Rheu si trovano infatti una decina di tombe ed in particolare tre di queste contenevano un vaso cinerario in ceramica, altre due invece un vaso globulare di vetro, totalmente integro, ed una bottiglia. Queste tombe riguardano un aspetto fondamentale della vita quotidiana dell’epoca, ovvero il rito funerario privato, del tutto differente dai funerali pubblici del tempo.
Vediamo più da vicino questo rito. Al momento dell’esalazione dell’ultimo respiro, il parente più prossimo baciava il morente. Si credeva infatti che l’anima abbandonasse il corpo nel momento in cui l’ultimo respiro usciva dal morente. Subito dopo si procedeva alla conclamatio, ovvero una ripetizione costante del nome del defunto che serviva per evitare di cadere nell’errore di una morte apparente.
Successivamente, grazie a particolari unguenti e profumi, si profumava e si purificava il corpo del defunto. Ciò serviva a ritardare la decomposizione. Si poneva in seguito una moneta nella bocca del morto che fungeva da pagamento al traghettatore infernale Caronte. Tali pratiche erano comuni sia nei casi di cremazione che in quelli di inumazione.
Nel caso in cui i corpi erano cremati si soleva amputare una piccola parte del corpo – in genere una falange o un dito – per seppellirlo. Era un legame simbolico con la terra, simbolo sempre di purificazione. Le ceneri erano poi raccolte e ricongiunte col pezzo asportato nelle urne o nei vasi come quelli ritrovati in Francia.