Se siete aracnofobici e la fake news sul fatto che ognuno di noi, in media, ingerisca almeno 8 ragni nel corso della vita vi ha fatto rizzare i capelli, la notizia di oggi non vi sarà più lieta. Iniziamo dal dire che questa volta si tratta di una notizia vera, comprovata da un grande rinvenimento archeologico in Australia. Un fossile ragno di immense dimensioni viene alla luce dopo moltissimo tempo.
In quella che ad oggi è una zona arida australiana, un tempo rigogliosa foresta pluviale, gli archeologi trovano un tipo di ragno quasi unico. L’animale spaventoso (e per alcuni disgustoso) si aggirava nella florida vegetazione e cacciava per sopravvivere. Sembra l’inizio di un film horror, è invece una pagina di storia molto antica.
Si tratta di una nuova specie scoperta, battezzata Megamonodontium mccluskyi, ed è il primo ragno della famiglia Barychelidae rinvenuto al mondo. Si trattava di simpatici – si fa per dire – ragni a botola dalle zampe pelose. Insomma, l’ultimo animale che vorreste trovarvi di fronte se vi aggiraste nei paraggi.
Il rinvenimento è di molta importanza perché, come sottolineano gli studiosi, fa luce sull’estinzione di tale specie di aracnidi e ci aiuta a capire qualcosa in più del loro passato. Si tratta di una specie particolare vissuta nel Miocene, ovvero tra 11 e 16 milioni di anni fa. E qui molti di voi avranno tirato un sospiro di sollievo, e giustamente direi.
I suoi simili abitavano le stesse zone umide e forestali che vanno da Singapore alla Papua Nuova Guinea. Zone vicine a quelle del rinvenimento. Gli studiosi arrivano a concludere che l’estinzione della specie sia dovuta alla progressiva aridificazione dell’Australia. Il fossile faceva parte di una ricca collezione di fossili del Miocene che possono aiutare a capirne sempre di più della fauna e della megafauna che all’epoca popolava il nostro mondo.
Nell’attesa di ulteriori sviluppi non ci resta che diffondere la notizia. La roccia di goethite in cui si trovava il fossile ne ha consentito una conservazione davvero eccezionale, consentendo la permanenza anche di piccoli dettagli che non possono che coadiuvare lo studio. Comunque voi state tranquilli, i ragni giganti si sono estinti!