Nello scacchiere sudamericano una pedina importante nel gioco del colpi di stato fu il Paraguay di Stroessner. Parliamo di una nazione grande quasi quanto l’intera Germania ma scarsamente popolata, avendo circa un milione e mezzo di abitanti, e fortemente arretrata. Il regime dittatoriale qui iniziò e finì allo stesso modo: con un colpo di mano.
Iniziamo dall’analisi della figura chiava della vicenda. Alfredo Stroessner era generale delle forze armate nazionali. Aveva combattuto nella guerra contro la Bolivia degli anni ’30 e nella guerra intestina nel ’47. Nel 1954 attuò il golpe contro Federico Chaves, membro del Partido Colorado di cui anch’egli faceva parte.
Per cercare di spiegare i suoi 35 anni di regime, si può usare una frase altamente provocatoria: “Ha fatto anche cose giuste“. Come sopra accennato, il Paraguay era una nazione molto vasta ma al contempo arretrata. Asunción, la capitale, era l’unico grande centro urbano densamente popolato ma mancava di acqua corrente ed energia elettrica.
Stroessner costruì così strade asfaltate, grandi opere pubbliche e consentì investimenti stranieri. Basta così però, le cose buone finiscono qui. Vediamo quelle cattive. Si tratta sempre della solita solfa: inibizione del pensiero libero, desaparecidos, esilio e tortura per ogni dissidente. Il generale fu inoltre abilissimo a creare un apparato normativo per cui si poteva “legalmente” reprimere il dissenso “con la ley en la mano“, ovvero impugnando la legge.
Ogni 5 anni indiceva inoltre “comizi quinquennali”, ovvero elezioni farsa in cui l’unico candidato, indovinate un po’, era lui. Tutto ciò durò fino al 3 febbraio 1989, quando il consuocero Andrés Rodríguez, sempre membro del Partido Colorado, lo spodestò e lo esiliò in Brasile. Sembra un film già visto. Venne ripagato con la stessa moneta.
Provando a tirare le somme di un regime dittatoriale si trovano, come sempre, non poche difficoltà. Si parla di 500 desaparecidos e 40.000 persone vessate tramite carcerazione, tortura o esilio. Il processo identificativo degli scomparsi iniziò solo nel 2006 e, nel 2019, vennero ritrovate ossa appartenenti a 4 persone nella residenza personale di Stroessner a Ciudad del Este, centro di tortura del sanguinoso dittatore.