Nicola ComerciSe pensate agli sciamani come qualcosa di lontano dalla realtà e dalla storia, il ritrovamento di cui parleremo oggi potrebbe farvi cambiare idea. Nel nord-est della Germania centrale, nel land della Sassonia-Anhalt, diversi reperti ritrovati nel tempo fanno parlare di un antichissimo accampamento di sciamani, risalente a circa 9.000 anni fa.
Il team di ricercatori ha trovato infatti un antico campo di caccia mesolitico e qui la “tomba dello sciamano di Bad Dürrenberg”. Al contrario di quello che il nome induce a pensare, si tratta di una donna di età compresa fra i 30 e i 40 anni, scomparsa migliaia di anni fa. Con lei era sepolto un sontuoso corredo funerario.
Innanzi tutto vi era un copricapo fatto con delle corna di cervo che come pendenti aveva dei denti di animali. Si tratta chiaramente di oggetti rituali legati alle pratiche religiose attuate dal gruppo di cacciatori. Da tali caratteristiche si evince anche che la donna era il leader religioso della popolazione del luogo, detenendo un certo status ed una certa importanza dal punto di vista sociale.
Nel corso di 5 anni, i ricercatori hanno portato alla luce oltre 6.000 reperti. Tutti nel campo di caccia, sito vicino Dehlitz, nel distretto di Burgenlandkreis. Dagli scavi più recenti emergono inoltre importanti manufatti appartenenti all’ambito dell’aratura. Si tratta di resti in pietra, corna e ossa. Oltre che un gran numero di microliti, ovvero piccoli utensili preistorici di pietra tagliata.
La mancanza di arnesi per la lavorazione della carne ha lasciato qualche dubbio nella mente degli addetti ai lavori. Essi però sono giunti ad un’ipotesi valida. Da ciò si evince che il sito di caccia era utilizzato poche volte l’anno e la lavorazione avveniva in separata sede. Dunque si poteva trattare anche di popolazioni nomadi o potrebbe indicare che l’accampamento si trova in un luogo diverso.
Magari lo sciamano occultò tutto prima di morire. Magari ci sono molte altre cose da scoprire nei dintorni dell’accampamento di sciamani. Speriamo che si tratti della seconda opzione e che sempre più storia torni a galla e venga diffusa.
Manuela Chimera
