Sviluppatosi grossomodo tra il 2500 a.C. e il 1500 a.C., il regno di Kerma è ad oggi considerato il primo stato mai esistito nella zona nubiana – attuale settentrione del Sudan – e la sua capitale conobbe l’impronta umana almeno fin dai tempi neolitici (segni di vita in loco databili al 7500 a.C.). La già citata capitale Kerma è uno dei siti archeologici più estesi dell’intera Nubia e negli anni ha regalato delle sorprese archeologiche nonché culturali di elevato spessore.
Lo studio continuo di questo complesso ha riportato alla luce innumerevoli strutture residenziali, edifici funerari, tombe (all’incirca 30.000 certificate) e svariati manufatti. L’esistenza del regno kushita – di Kush, così soprannominato dalle fonti egizie, le uniche scritte che attestano esattamente l’evoluzione dello stato nubiano – è convenzionalmente suddiviso in tre fasi. Ne abbiamo una prima, Antica Kerma (2500-2050 a.C.); Media Kerma (2050-1750 a.C.); Classica Kerma (1750-1500 a.C.).
Al tramontare di quest’ultima fase, il trono nubiano si scontrò con l’Egitto di Thutmose III, venendo sconfitto ed inglobato tra i territori del Nuovo Regno. Il momento di massimo splendore di questa affascinante civiltà corrisponde alla fase media, durante la quale Kerma sperimentò un sensazionale progresso tecnologico, artigianale e architettonico. Non è un caso che durante questi secoli siano nate le cosiddette Deffufa, delle imponenti cappelle funerarie nel deserto.
Un tempo di queste ne esistevano a centinaia, ma diversi fattori di degrado ne hanno distrutto o nascosto la maggior parte. Ad oggi ne conosciamo solamente tre esemplari, la più importante delle quali è denominata Defuffa Occidentale. Lo studio di tali strutture tombali è iniziato durante i primi decenni del secolo scorso, precisamente a partire del 1913 ad opera dell’archeologo George Reisner. Egli pensò come queste potessero rappresentare delle cappelle funerarie e non tombe vere e proprie. Lo ipotizzò sfruttando le sue conoscenze sull’egittologia, senza però condurre degli scavi di verifica.
Reisner fu anche il primo ad ipotizzare lo status di Kerma come regno satellite dell’Egitto. Scavi condotti negli ultimi anni del XX secolo, a cura dell’archeologo Charles Bonnet, hanno dimostrato il contrario. Kerma non solo ha prosperato per più di un millennio come entità autonoma, ma ha addirittura influenzato una buona parte della cultura egizia. Ad esempio sappiamo come piramidi nubiane avessero fornito il modello ai costruttori dell’Alto Regno per la costruzione delle più note piramidi egizie.
La Deffufa Occidentale è la più grande e meglio conservata delle tre. Presenta al suo interno delle camere colonnate collegate tra loro da passaggi sotterranei, una minima parte dei quali è esplorata. Non sappiamo ancora cosa nascondano questi incredibili complessi tombali, ma una cosa è certa: scoprirlo ci permetterebbe di restituire all’antico regno di Kerma la visibilità che merita ma che non riesce a guadagnare.