La stasi pare non appartenere all’uomo, ora come in passato. Ritrovamenti come quello che vi racconteremo oggi testimoniano che l’uomo viaggia e si sposta da sempre, non solo su distanze corte. Loulan, la mummia di una donna bellissima di 3.800 anni fa, scoperta nel 1980 lungo la Via della Seta testimonia questi antichissimi spostamenti su larga scala. Vediamo la sua storia più da vicino.
Iniziamo dalla zona del ritrovamento e dai problemi politici ad essa connessi. Le mummie si trovavano nel bacino del Tarim, territori caucasici abitanti dagli uiguri. La Cina, almeno inizialmente, non aveva intenzione di consentire gli scavi o di finanziarli, in quanto, qualora fosse emerso che le mummie erano lontani parenti degli uiguri, questi avrebbero potuto avanzare rivendicazioni politiche già vive nella loro storia. Tale popolo infatti rivendica il possesso delle terre che abita e non si sente etnicamente vicino agli Han, per via dei tratti somatici che li contraddistinguono.
Alla fine però un professore all’Università della Pennsylvania, Victor Mair, ed il genetista Paolo Francalacci, dimostrarono che le mummie non si trovavano sulla stessa linea di discendenza degli uiguri e che questi non avevano dunque legami con il ritrovamento. La Cina poté tirare un sospiro di sollievo e consentire agli studiosi di svolgere il loro lavoro senza preoccupazioni.
Torniamo alla nostra bellezza però, definita così per via dei suoi finissimi tratti del viso, conservatisi miracolosamente anche dopo la morte. In realtà, gran parte del merito, come al solito, va al suolo ed alle condizioni climatiche. L’aridità e la salinità preservarono Loulan ed altre 200 mummie circa, che presentavano un altro tratto peculiare.
La maggior parte delle salme rinvenute infatti presentavano degli antichissimi tatuaggi. Altra curiosità: alcune erano seppellite con un corredo funerario molto ampio, soprattutto composto di tessuti. Secondo gli studiosi infatti, già all’epoca, lungo la Via della Seta si compivano numerosi scambi e commerci in stoffe ed altri beni. Si tratterebbe dunque di commercianti antichi.
Errato dunque supporre che gli scambi ed i viaggi su ampia scala siano appannaggio esclusivo della storia più recente. Questa vicenda ci narra come anche 4.000 anni fa, popolazioni distanti fra loro, si incontravano e commerciavano in maniera forse maggiore di quanto si fosse creduto fino ad oggi. Come detto in apertura dunque, la stasi non appartiene all’uomo.