Spesso e volentieri si dice che gli antichi erano saggi. Spesso e volentieri ci chiediamo se questo corrispondeva a verità. L’articolo di oggi spezza una lancia a favore delle popolazioni storicamente più lontane da noi, e per la loro saggezza. Parleremo infatti dell’ombreggiamento, antica tecnica utilizzata anche dai romani per mantenere fresche le loro abitazioni.
Vivere senza condizionatori e senza molte delle comodità odierne poteva essere molto difficile. Il caldo era asfissiante anche 2000 anni fa, ma i romani sapevano come combatterlo. Questo anche grazie alla loro approfondita conoscenza dei punti cardinali e dei fenomeni naturali.
La tecnica di cui parliamo infatti non funzionerebbe se non applicata con criterio scientifico. Ma vediamo in cosa consiste. Partendo dal presupposto che il sole sorge ad est e tramonta ad ovest, si capisce subito che questi sono i lati della casa maggiormente interessati dai raggi solari durante la sua parabola odierna.
Evitando dunque di aprire le finestre esposte sul lato caldo, seguendo con precisione il movimento solare, gli antichi romani, e molti altri popoli, evitavano l’ingresso dell’aria calda nelle loro abitazioni. Ma non è finita qui. Non si trattava solo di tenere chiuse alcune finestre, ma anche di aprire quelle giuste.
Seguendo il ragionamento precedente, sembra logico concludere che i lati preferibili sui quali aprire le finestre siano quello nord e quello sud. I due punti cardinali in questione sono quelli su cui il sole batte meno veementemente. Ciò porta a concludere che aprendo le finestre su tali lati, i più freschi, si favorirà la circolazione dell’aria più fresca.
Senza tecnologie all’avanguardia e senza particolari marchingegni, ma con un po’ di ragionamento, possiamo riprendere dai nostri lontani antenati tale tecnica e magari provare anche così a fare un passo verso l’ambiente. Doppio guadagno dunque e una lezione imparata dalla nostra amata storia.