Elisabetta I, che regnò in Inghilterra dal 1558 al 1603, era particolarmente ghiotta di zucchero. Era un’epoca di grandi conquiste ed esplorazioni nel Nuovo Mondo per le case reali europee, accompagnate dall’espansione del commercio e dall’arrivo di beni di lusso esotici, tra cui proprio lo zucchero. Divenne un bene di prima necessità per l’élite inglese solo quando la sua produzione divenne più diffusa nelle colonie nel 1500. Era così costoso che veniva visto come uno status symbol, indicativo di potere e ricchezza e accessibile solo ai nobili o a persone molto ricche. In effetti, le fonti contemporanee paragonano lo zucchero alle perle e altri oggetti di pregio.
Tutto questo prima che si possedesse il concetto di igiene inteso anche come igiene dentale. Questa combinazione di fattori non fece altro che generare schiere di nobili e reali con dei denti marci già dalla giovanissima età. Un fatto poco noto sulla regina Elisabetta I è proprio legata agli effetti che il suo gusto per lo zucchero fece alla sua bocca. Inoltre la donna era una grande estimatrice del famoso ”Dentifricio Tudor”, una pasta di zucchero da strofinare sui denti in modo da lucidarli, cosa che le causò giganteschi problemi.
Nonostante la ritrattistica ufficiale ci offra un ritratto molto dignitoso della sovrana, tanto che ci sembra quasi come se gli anni non avessero avuto effetti su di lei, sappiamo in realtà che a causa di queste malsane abitudini e a causa dell’igiene orale nulla, la donna a cinquant’anni era già priva di denti.
Inoltre le maschere di trucco a base di sostanze tossiche che utilizzava per darsi un colorito pallido a lungo andare ne minarono anche la salute della pelle. Infatti pare che avesse piaghe e cicatrici e che perdesse molti capelli. A questo punto riusciamo ad intuire la cura maniacale che la donna e la sua corte adoperassero nella scelta dei ritrattisti ufficiali.