La monumentale Cattedrale di Chartres nasconde tra le sue mura storie che collegano il mondo degli antichi druidi, il culto del Divino Femminile e il cristianesimo. Da secoli è uno dei più iconici simboli del cristianesimo francese. Tuttavia, prima dell’avvento di quest’ultimo, il sito in cui si trova la cattedrale era un luogo molto importante nel sistema di culti pagani. Le sue radici più lontane risalgono all’epoca in cui i druidi, sacerdoti celtici della Britannia e della Gallia, vi svolgevano riti sacri. Il territorio di questo sito subì l’influenza dei Carnutes, un popolo gallico che si dotò di una nutrita assemblea druidica.
Secondo le testimonianze più antiche, i druidi credevano che Chartres fosse un luogo in cui l’energia spirituale fuoriusciva dal sottosuolo, cosa che lo rendeva meta di pellegrinaggio per molti pagani. Inoltre, a quel tempo, i Galli vi collocavano statue di una dea madre protettrice con dei bambini. Quando i primi cristiani scoprirono questa tradizione ipotizzarono che questi antichi Galli avessero in qualche modo predetto la storia della Vergine Maria. La donna che ha poi dato alla luce un bambino per il bene del mondo.
I primi secoli del cristianesimo si configurarono come una lotta tra le vecchie tradizioni di Chartres e le novità del culto cristiano. In questi primi tempo esistevano almeno cinque cattedrali, sempre legate al culto della Vergine Maria, che divenne anche patrona di Chartres. Il più grande tesoro posseduto dalla chiesa divenne un pezzo di stoffa, che la tradizione identificò come la veste (nota come Sancta Camisa). Veste che Maria indossò quando diede alla luce Gesù.
Nell’876 la cattedrale era già nota come importante meta di pellegrinaggio. I pellegrini credevano che il panno di Maria fosse per loro fonte di molti benefici. Quando i Normanni attaccarono la città nel X secolo, il vescovo di Chartres sventolò il telo in cima alla chiesa. Così mise in fuga gli invasori e la popolazione iniziò a credere di essere sotto la protezione della Beata Vergine.