Citando il nome di Ettore Majorana non si può fare a meno di ricordare uno dei fisici più brillanti che l’Italia, l’Europa, il mondo abbia mai conosciuto. Abbastanza sappiamo della sua giovinezza, del suo periodo di studi, degli anni di docenza. Nulla invece ci è chiaro su tutto ciò che riguarda la scomparsa del fisico, un’enigma che il tempo ha insabbiato e che forse mai conoscerà soluzione realistica.
Ettore nasce il 5 agosto 1906 a Catania, in una famiglia abbiente, in cui il suo talento matematico trova ben volentieri spazio e incoraggiamento. Il giovane Majorana vede la luce in un momento in cui la fisica conosce un notevole sviluppo a livello mondiale. Infatti è del 1905 la teorizzazione della relatività ristretta di Albert Einstein o, per citarne un altro, nel 1904 Thomson scopre l’elettrone e fornisce un modello primario di atomo.
Bimbo dalle tendenze riservate, la timidezza di Ettore Majorana è cosa nota, ma ciò non gli impedisce di proseguire negli studi, diplomandosi nel 1923 a Roma e iscrivendosi nella facoltà di fisica successivamente. Seguendo la sua naturale passione, il genio siciliano consegue la sua prima laurea in fisica teorica nel 1929. Entra a far parte, nel frattempo, nel gruppo dei “Ragazzi di Via Panisperna“, conoscendo e interfacciandosi con personalità di spicco nel campo, leggasi Enrico Fermi e molti altri.
Viaggerà per l’Europa intera, visiterà la Germania nazionalsocialista, rimanendo tra l’altro positivamente colpito dalla piega generale. Ma durante gli anni ’30 le cose nella testa del ragazzo cominciano a cambiare. Il suo atteggiamento è sempre più distaccato, chiuso, una sorta di misantropia lo affligge. I contatti con l’esterno si fanno minimi. Nonostante il lavoro, le proposte facoltose, le cattedre assegnate, Majorana diventa un fantasma.
Il 26 marzo 1938 Ettore Majorana si trova a Palermo; vuole tornare a Napoli, dove insegna. Spedisce delle lettere al direttore dell’istituto partenopeo di fisica, Antonio Carrelli, alcune delle quali lasciano intendere la volontà del docente di togliersi la vita. Ma ciò, molto probabilmente, non è successo. Sì perché gli ultimi contatti rimasti vicini a Majorana ci dicono che l’uomo fosse pronto ad andarsene, sparire, ma dal mondo che conosceva. Ettore Majorana voleva rifugiarsi altrove, non suicidarsi. Da quel 26 marzo non si seppe più nulla di lui.
Nessuno ha mai ritrovato il corpo. Le ipotesi sulla sua scomparsa sono quasi tutti plausibili: alcune vogliono un Majorana “inorridito” dal servizio che la fisica tutta stava prestando all’uso bellico (bomba atomica); una buona ragione per scappare via. Altre speculazioni vedono Ettore Majorana rinchiudersi nel monastero di Serra San Bruno; poi non mancano le convinzioni dietro un suo possibile rapimento. Ma queste sono solamente supposizioni, la realtà forse resterà per sempre nascosta, ma il genio di Majorana non potrà mai tramontare.