Uno dei più antichi orologi astronomici ancora funzionanti si trova a Praga, precisamente nella città vecchia. Considerato una delle attrazioni turistiche più popolari della capitale ceca, l’orologio nasconde una storia davvero interessante che magai sfugge ai più. Ogni elemento della complessa opera meccanica ha un significato particolare, perché particolari sono i riferimenti ai quali si riferisce.
Jan Sindel e Mikulas di Kadan sono i progettatori dell’orologio, del quale il meccanismo più antico risale al 1410. Per molti anni (e in parte ancora oggi) si è creduto come il costruttore originario dell’orologio fosse un mastro di nome Hanuš zu Růže. Attorno a quest’uomo ruota anche una leggenda di cui vi parleremo tra poco.
L’orologio che vediamo noi oggi nella piazza della città vecchia di Praga è il risultato di costanti ammodernamenti nel corso dei secoli. Già sullo scadere del XV secolo furono aggiunte al già presente quadrante astronomico il quadrante del calendario e delle sculture gotiche come decorazione. Nel corso del ‘600 aggiunsero le 4 statue in legno laterali, che rappresentano i 3 vizi capitali e la morte.
Tra il 1865 e il 1866, gli addetti ai lavori modificarono ancora una volta l’orologio, aggiungendo i 12 apostoli che al rintoccare dell’ora si presentano davanti al pubblico per l’inchino. Vi abbiamo giustamente menzionato una leggenda, la quale riguarda mastro Hanuš. Si dice che i membri del consiglio comunale di Praga, ammaliati dalla bellezza dell’orologio, per paura che questa potesse essere “esportata” altrove dal sopracitato mastro, lo fecero accecare.
La leggenda è sopravvissuta fino ai giorni nostri ed è facile sentirla nominare dalle varie guide turistiche nella zona. Durante la Seconda Guerra Mondiale l’orologio astronomico di Praga, insieme al campanile, si danneggiò a causa di un incendio. Lo sforzo popolare permise prima il suo restauro poi il suo ritorno al servizio nel 1948.
Altre voci leggendarie dicono che il meccanismo si inceppi ogniqualvolta debba accadere qualcosa di brutto alla capitale ceca. Ecco perché i praghesi, prima di qualunque evento potenzialmente brusco e pericoloso, sono soliti fissare l’orologio, nella speranza che questo non si fermi.