La regina in questione si chiama Caterina ed è la sposa di uno dei sovrani più apprezzati d’Inghilterra, Enrico V, a cui anche Shakespeare dedicò una famosa opera teatrale. La donna, però, rimase ai confini della storia, quasi sconosciuta. Eppure, la storia della sua vita è articolata, fu prima principessa di Francia, per poi divenire regina d’Inghilterra. La sua vita rappresenta uno spaccato della difficile epoca in cui visse, con le sue poche luci e i molti lati oscuri. Caterina nasce in una famiglia complessa: suo padre è Carlo VI di Valois, poi conosciuto come ”Il Folle”. Un uomo affetto probabilmente da schizofrenia paranoide, malattia che lo rende incapace di governare e di badare ai figli. Mentre sua madre, Isabella di Baviera, divenne famosa per essere la più terribile tra le regine di Francia, accusata di ogni nefandezza.
Le numerose accuse a suo carico ad oggi sono notevolmente ridimensionate dagli storici, anche se la cattiva fama, si sa, è dura a morire. Il contesto è quello della Guerra dei 100 anni, Francia e Inghilterra si contendono la corona del regno francese e gli scontri sono violenti. Sua madre vide la futura regina Caterina come merce di scambio che avrebbe potuto portare la pace con gli Inglesi. L’dea di far sposare Caterina con l’allora principe Enrico era già stata presa in considerazione da Enrico IV d’Inghilterra, ma la sua morte non aveva consentito l’inizio delle trattative.
Nel 1420 si celebra il matrimonio. A questo punto, per un brevissimo lasso di tempo, diviene Caterina la protagonista della sua vita. Suo maritò morirà poco dopo che Caterina ne partorì il figlio. Anche la regina morirà giovane, ma non trovò il riposo accanto a suo Marito, i suoi resti non trovarono sepoltura per 400 anni. Inizialmente suo figlio, Enrico VI, la seppellì a Westminster, ma dopo qualche anno il suo corpo, mummificato, si espose alla visione dei turisti.
Nei decenni a seguire i visitatori si prendono delle libertà che sfiorano il vilipendio di cadavere. Nel 1788, collocano il corpo in una cripta dove rimane per un centinaio di anni. Poi, in età vittoriana, quella cripta subisce nuovamente un’apertura; qualcuno rompe la bara per vedere se il cadavere di Caterina fosse davvero lì, ancora incorrotto. Ed è nel passaggio in una nuova bara che i poveri resti della regina non solo si disintegrano, ma molte parti diventano oggetto di furto. Alla fine, dopo quattrocento anni, Caterina viene fatta riposare vicino al suo primo marito, Enrico V.