Nel Kent, in Inghilterra, da alcuni scavi emergono due “asce giganti” dell’Era Glaciale. L’aggettivo può ingannare però, infatti non pensate ad armi di dimensioni incredibili. Come riporta l’archeologa senior Letty Ingrey dell’UCL Institute of Archaeology, le asce di quest’epoca sono definite tali quando superano i 22 cm.
Vediamo un po’ più da vicino le due armi. Le asce risalgono a 300.000 anni fa e sono di selce. Scheggiate su entrambi i lati, presentano bordi frastagliati e che all’epoca furono sicuramente taglienti. Erano strumenti per la caccia, all’epoca attività fra le principali dell’uomo preistorico.
I due ritrovamenti non sono unici, anzi fanno parte di un ben più strutturato e immenso repertorio di reperti. Sulla collina sopra la Medway Valley, nella già citata regione del Kent, vi sono altre 800 testimonianze archeologiche simili. Ma nessuno forse equipara il valore dell’ascia più grande, quella da 30 cm.
Quest’ultima infatti è fra le più grandi, se non la più grande, mai ritrovate in Inghilterra. Si tratta di strumenti che, per quanto semplici appaiano, all’epoca erano di vitale importanza. Non era inoltre semplice ottenere dei prodotti del genere con le tecnologie e gli strumenti di lavoro di cui si disponeva ai tempi.
Se si dà un’occhiata alla fauna dell’Era Glaciale, le asce non sembrano forse nemmeno opportune per affrontare animali mastodontici. Al fianco dei celebri mammut, c’erano elefanti lanosi, bisonti e rinoceronti. Non esattamente i cagnolini domestici a cui oggi siamo abituati.
La sopravvivenza era un mestiere per pochi, certamente, ma l’uomo ci provava costruendo utensili del genere. Ad oggi queste scoperte non fanno che alimentare le nostre conoscenze di epoche così remote, e noi li diffondiamo con piacere, per il bene della conoscenza e della storia. Chissà come se la vivevano i nostri antenati quando si trovavano di fronte animali grandi più di 5 volte, se non più, un uomo medio. Meglio comunque continuare a immaginare e non viverlo.