Le opere d’arte viaggiano e si spostano per il mondo, spesso per scopi nobili come la diffusione della cultura, meno spesso per via di traffici illeciti. Tra il 1982 ed il 1998 infatti 7 opere d’arte, appartenenti all’Italia, finirono, in seguito a traffici di tal stampo, in Francia.
Lo sappiamo che state pensando alla Gioconda, ma purtroppo no, quella per ora resta al Louvre. Le opere d’arte succitate sono dei reperti archeologici. La tutela dei beni culturali non fu sempre attiva ed efficace come lo è oggi. Negli ultimi decenni del secolo scorso infatti molte opere d’arte erano in mano a trafficanti illeciti.
Fra tali opere vi è l’anfora del pittore di Berlino, un bellissimo vaso del V secolo a.C. rappresentante su un lato un musicista con una cetra, intento a suonare, sull’altro invece un uomo coronato con l’alloro. Questo, insieme ad altri 6 reperti simili, è al centro della trattativa, che sembra destinata ad andare in porto, tra il Ministero della Cultura italiano ed il museo del Louvre.
La direttrice del museo Laurence Des Cars dichiara infatti al Le Monde che è convinta che le opere di dubbia provenienza siano una macchina per l’arte stessa del museo. Sembra infatti del tutto pronta a collaborare e dice che è compito del Louvre stesso esaminare a fondo quanto accaduto.
Il ministro della cultura italiano, Gennaro Sangiuliano non tarda a commentare l’accaduto. Chiaramente si dichiara anch’esso molto soddisfatto da come si evolve la situazione e dalla disponibilità francese a collaborare. Conclude dicendo che vi è unità d’intenti con Des Cars nel promuovere e diffondere la cultura artistica nel mondo e nel tutelare il patrimonio culturale.
Insomma questa è proprio una bella storia di collaborazione dove sembra che a vincere sia la cultura e la concordia. Sperando che un giorno anche la Gioconda possa tornare a casa, nel frattempo accontentiamoci. Per una volta ci tocca andare d’accordo con i francesi.