Da poco ritornata in auge, l’idea di un Ponte sullo Stretto aleggia spesso nelle campagne politiche italiane. L’attraversamento della breve lingua di mare oggi è svolto da un servizio di traghetti che da Villa San Giovanni, in Calabria, traghetta le persone sulla sponda sicula, a Messina. Il tutto in circa una mezzoretta.
Un ponte non sarebbe quindi molto male, potrebbe ridurre il tempo di traversata e favorire il traffico tra le due regioni. E se vi dicessimo che 20.000 anni fa già c’era? Si trattava di una porzione di terra emersa che oggi non è perduta, semplicemente non si vede più.
Venti millenni orsono il livello medio del mare era di 120 metri più basso. Ad oggi quella porzione di terra si trova sott’acqua, e forse conviene ancora usare i traghetti. Ma perché emerse la terra? La risposta questa volta è sempre nell’acqua, ma in uno stato materiale diverso, ovvero nei ghiacciai.
I ghiacciai dell’arco alpino attirarono l’acqua a sé e prosciugarono la porzione di mare tra le due regioni, facendo così emergere la terra. In quel periodo infatti ci fu la glaciazione di Würm, ovvero l’ultimo periodo glaciale della terra, con temperature minime di 4 o 5 gradi celsius inferiori rispetto ad oggi.
I resti di antichissimi organismi trovati in mare ed in seguito analizzati conservano tutte queste informazioni. Se studiati e analizzati a fondo rivelano infatti una dose incredibile di conoscenze e consentono di conoscere gli abbassamenti o gli innalzamenti del mare nel corso dei secoli.
Si suole dire che la politica è sempre uguale, che si ripetono le stesse cose e che non cambia nulla. In questo caso è più vero che mai, il Ponte sullo Stretto esisteva già, forse non era attraversabile in auto, ma almeno c’era, fino a quando i ghiacciai non sono diventati avidi di acqua.