La storia di Balto ha incantato bambini e adulti per molti anni. Ciò che non tutti sanno è che il fortunatissimo film d’animazione che porta il suo nome è tratto da una storia vera. Questo cane eseguì un’eroica corsa per portare il vaccino contro la Difterite in una cittadina dell’Alaska: Nome. In questo luogo potrete trovare statue commemorative e varie targhe in onore del cane eroe. A Nome era frequente allevare cani da slitta, in modo che fosse più semplice trasportare rifornimenti per i negozi, beni di prima necessità, medicinali o anche la posta. Nei mesi invernali, la neve e il gelo intensi rendevano impossibile il movimento fuori dalla città, proprio per questo si affidavano tali compiti ai cani da slitta.
Balto nacque in uno di questi allevamenti di cani da slitta, nel 1919. Chiamato così in onore di Samuel Balto, un esploratore e avventuriero norvegese. Il cucciolo di husky siberiano spiccava in mezzo agli altri cani per la sua pelliccia scurissima e per i suoi occhi grandi e dolci. Tuttavia aveva un colpo troppo tozzo per trainare una slitta, così i proprietari lo sterilizzarono e lo mandarono a trainare piccoli carri.
L’inverno a cavallo tra il 1924 e il 1925 fu particolarmente rigido. l Maynard Columbus Hospidal, l’unico ospedale di Nome, aveva a disposizione solo venticinque posti letto, un numero decisamente esiguo e non sufficiente a far fronte a un’epidemia. Inoltre, il dottor Welch si era accorto che le riserve di antitossina per la difterite erano terminate. Mandò due richieste di rifornimento, ma la medicina non arrivò. Quell’inverno alcuni bambini arrivarono in ospedale accusando un forte mal di gola. Inizialmente il dottore diagnosticò la tonsillite, ma quando il numero dei bambini crebbe capì cosa stesse succedendo e il sindaco dichiarò la quarantena. Il dottor Welch tentò di curare i bambini usando alcuni flaconi di antitossina scaduti, nella speranza che avessero ancora effetto, ma così non fu.
Il signor Kaasen organizzò così una staffetta insieme ai suoi cani per recuperare le riserve di antitossina, che sarebbero dovute arrivare entro 6 giorni, per mantenerne l’efficacia. Il viaggiò procedette nel modo corretto, fino a quando, negli ultimi 80 chilometri, ci fu un crollo delle temperature e una violenta tempesta di neve. Il siero si ribaltò e finì nascosto sotto la neve. L’uomo tentò di recuperarlo, senza successo. Finché proprio Balto si avvicinò e lo riportò alla luce grazie al suo fiuto. L’uomo, che nel frattempo aveva perso la strada di casa, decise di far guidare a questo cane il resto della marcia. Balto riuscì a ritrovare la strada giusta e portò a Nome la medicina necessaria per la salvezza dei bimbi del paese.