Ennesimo tesoro archeologico scovato a Roma. Nulla di sorprendente, la Città Eterna, per fortuna, regala continue gioie e, come in questo caso, splendide opere d’arte. Si tratta questa volta di volto di marmo, emerso in seguito a dei lavori della sovraintendenza capitolina ai beni culturali.
Il ritrovamento è stato annunciato dallo stesso sindaco della capitale, Roberto Gualtieri. Il primo cittadino capitolino spiega che al momento, purtroppo, non si conoscono né l’autore della scultura, né il soggetto ritratto. Spiega poi come ancora gli archeologi e gli altri addetti ai lavori stiano ripulendo l’opera per renderla esponibile in tutta la sua bellezza.
Un particolare di importanza non secondaria è il materiale dell’opera. Sembra infatti si tratti di marmo pario, un tipo di pietra estratto prettamente in Grecia, dunque importato nella capitale, ed è lo stesso marmo utilizzato per la costruzione della famosa Venere di Milo.
Un altro aspetto importante della questione è il modo in cui la testa si è preservata integramente fino ad oggi. Questa infatti, spiega il sovraintendente ai beni culturali della capitale, Claudio Parisi Presicce, si trovava in un muro risalente al periodo tardoantico.
Tale periodo storico varia in base ai diversi approcci. In generale si può dire che vada dal II-III secolo al VII-VIII secolo d.C. In questo lasso di tempo, ma anche in periodi altomedievali, era pratica consueta usare antiche statue e resti come supporti delle strutture costruite. Molto opere d’arte sono infatti ad oggi inglobate in strutture del genere ed erano considerate materiale da costruzione.
Per quanto ciò possa apparire errato ed ingiusto (ad occhi contemporanei), consente ritrovamenti come quello presentato. Per giunta, sottratti all’erosione dei fenomeni metereologici, i reperti ritrovati in questi particolari contesti risultano quasi perfetti, come nel caso del volto emerso in piazza Augusto Imperatore. Speriamo ancora una volta che non sia altro che il primo di una lunga serie.