L’Oracolo di Delfi, interrogato da un’importante sacerdotessa e indovina greca che praticava la divinazione nel Tempio di Apollo presso l’antico santuario di Delfi, sul Monte Parnaso. Questa donna, conosciuta come Pizia, era l’unica in grado di interrogare il Dio. Quando una Pizia moriva, un’altra prendeva il suo posto come sacerdotessa. Molto spesso queste sacerdotesse facevano uso di fumi tossici che salivano dalla terra, a questo punto entrava in trance divina e canalizzava il dio Apollo per predire il futuro. Sebbene esistessero altri oracoli in tutto il mondo, la Pizia di Delfi era quella considerata come la più autorevole.
Per definizione, un oracolo può essere una sacerdotessa o un sacerdote che funge da medium per fornire profezie o consigli. Può anche essere il luogo in cui tali profezie vengono pronunciate, o può essere la profezia stessa. Per chiarezza, in questo articolo la parola oracolo si riferirà di solito alla sacerdotessa, alla veggente, alla profetessa, alla medium o alla sibilla. Una profetessa a Delfi conduceva alcuni rituali fisici e spirituali per prepararsi al possesso di Apollo. La purificazione del suo corpo era essenziale. Perciò digiunava prima dei giorni di divinazione e si asteneva dall’attività sessuale.
Gli oracoli erano importanti per i Greci perché credevano che gli dei comunicassero con le persone direttamente attraverso dei medium. Secondo la religione greca, i corpi degli oracoli servivano come vasi che gli dei potevano possedere per dare consigli agli uomini o per comunicare l’esito di una guerra o il destino di qualcuno. L’Oracolo di Delfi, in particolare, canalizzavano il Dio Apollo.
Esistevano molti altri siti oracolari meno significativi in tutto il mondo. Per citarne solo alcuni, ad esempio, nella Turchia occidentale, Didyma divenne il secondo oracolo più importante per il mondo greco, soprattutto nel Mediterraneo. Molti alti funzionari, imperatori e persino Alessandro Magno visitarono la profetessa didima.