Maggio/giugno 1940: la seconda guerra mondiale è iniziata da meno in di un anno. La Germania sta affrontando da sola Francia e Gran Bretagna. L’Italia è sul piede di guerra. Stati Uniti e Unione Sovietica sono ancora neutrali. A Dunkerque, piccola cittadina nel nord-ovest della Francia, circa 400.000 soldati francesi, inglesi e belgi sono assediati dalle truppe del Reich: il loro triste destino pareva ormai segnato. Ma facciamo un passo indietro.
Il 10 maggio 1940 la Germania aveva dato inizio alla colossale invasione della Francia. I Francesi si rintanavano dietro l’impenetrabile “Linea Maginot“, una linea difensiva che correva tutto il confine che divideva i due stati. L’alto comando germanico ebbe la geniale idea di aggirare la linea Maginot penetrando nel punto più debole della difesa francese: la foresta delle Ardenne, al confine col Belgio. I Francesi consideravano questo punto geografico impossibile da attraversare con i mezzi corazzati. Ma si sbagliavano di grosso. Le truppe tedesche sbaragliano l’esercito francese colto di sorpresa a Sedan, cittadina vicino alle Ardenne. Successivamente, con una gigantesca manovra a tenaglia raggiunsero Abbeville, cittadina francese affacciata sul Canale della Manica, dividendo l’esercito francese e circondando a Dunkerque 338.000 soldati alleati.
L’allora primo ministro britannico Winston Churchill decise di organizzare una complicatissima operazione di salvataggio via mare verso la Gran Bretagna. Gli alleati fino a quel momento avevano subito una sconfitta dopo l’altra e quella decisione rappresentava l’all in per Churchill. Egli era un convinto assertore della non resa britannica, mentre diverse personalità all’interno del suo stesso partito (quello Conservatore) spingevano per intavolare una trattativa di pace con la Germania. Ma fortunatamente l’Operazione Dynamo, come fu rinominata, andò per il verso giusto: 338.000 uomini furono evacuati.
Alcuni sostengono che lo stesso dittatore tedesco avesse dato ordine ai generali di rallentare l’avanzata per permettere l’evacuazione della truppe alleate. Questa decisione del supremo comandante del Reich deriverebbe dalla volontà di mettersi in una buona luce dinnanzi il governo britannico. Il suo obbiettivo era infatti quello di arrivare il prima possibile ad una pace con Londra per concentrarsi contro l’Unione Sovietica.