Verso la punta dello stivale, nel cuore della Basilicata, si trova la città di Craco, un’ex cittadina medievale oggi abbandonata. La città fantasma è fortemente suggestiva: tende, finestre e facciate rimangono intatte lasciando l’impressione di essere davanti a case tutt’ora abitate.
Craco fu fondata nel 540 d.C. dai greci che dalla costa muovevano verso l’entroterra. Il nome all’epoca era però “Montedoro“. Per quanto riguarda invece la prima fonte scritta bisogna attendere l’ XI secolo d.C., e più precisamente il 1060 d.C. Il territorio apparteneva in questo frangente storico all’Arcivescovo Arnaldo e lo chiamò “Grachium”, ovvero “dal piccolo corpo arato”.
Oltre a diventare un centro monastico, col tempo Craco fu una città feudale in grado di ospitare addirittura un’università, oltre al castello, alla chiesa e alle piazze. Tutto ciò nonostante la cittadina sorgeva su una formazione rocciosa nelle colline lucane. Craco sembra però perfettamente incastonata nel paesaggio naturale.
La posizione era inoltre fortemente strategica. Stare sopra un dislivello di 400 metri consentiva infatti agli abitanti della cittadina di avvistare nemici lontani e dare il segnale di fuga o di preparazione alla battaglia.
Nel corso dei primi secoli dell’età moderna la popolazione della città arroccata si assestava intorno ai 1500 membri. Tuttavia, nel 1656 una forte pestilenza colpì l’area e uccise diverse centinaia di persone. Due secoli dopo, tra il 1892 ed il 1922, ci fu una grave carestia che colpì la cittadina e costrinse un migliaio di crachesi a migrare in Nord America.
Un altro fattore da evidenziare è la forte zona sismica in cui sorge la città. Nel 1963 alla fine desistettero anche gli ultimi 1800 abitanti, trasferiti nella vicina Craco Peschiera. Gli ex crachesi vissero il primo periodo in baracche e tendopoli e la cittadina medievale rimase definitivamente abbandonata. Se vi piacciono i borghi medievali e l’area un po’ cupa dei paesaggi abbandonati non vi resta che farci un salto.