La Cattedrale di San Basilio è fra i primi monumenti che vengono in mente quando si pensa alla Russia e alla Piazza Rossa di Mosca. L’opera era commemorativa delle due grandi vittorie dello Zar Ivan il Terribile contro i khanati di Kazan e Astrakhan. Fu infatti su commissione dello zar che la costruzione cominciò nel XVI secolo.
La cattedrale ha in realtà un altro nome, direttamente collegato alla presa di Kazan. Questa avvenne durante la festa dell’intercessione della Vergine, nel 1552. Il nome era infatti “Cattedrale dell’Intercessione della Vergine presso il fossato”. Quest’ultimo riferimento era al fossato del Cremlino, presso cui sorgeva l’opera architettonica.
Per quanto riguarda i geni o il genio che la progettò, non si hanno notizie certe. Secondo alcune fonti erano due gli architetti in questione, Posnik e Barma, probabilmente confusi con una singola persona. Secondo altre invece l’architetto che progettò il luogo di culto era un italiano che risiedeva a Mosca nel periodo in questione.
Il nome con cui è oggi conosciuta invece è legato ad una santo coevo alla cattedrale, appunto San Basilio. Pare che questi impressionò lo zar con una previsione di un incendio che sarebbe scoppiato a Mosca nel 1547. L’impressione fu fortissima, al punto che Ivan decise la costruzione del luogo di culto in suo onore.
La costruzione durò dal 1555 al 1561. Alle 8 cappelle originarie Fyodor I, successore di Ivan, ne fece aggiungere una nona, per contenere le spoglie del Santo che dà il nome alla struttura. Inoltre all’inizio il colore dell’opera era bianco, abbinato alle mattonelle della Piazza. Anche le cupole originali erano d’oro e non a cipolla e colorate come le iconiche cupole che oggi conosciamo.
La curiosità triste della cattedrale riguarda una diceria circa gli architetti che la progettarono. Secondo queste voci Ivan li fece accecare per evitare che questi costruissero altre opere della stessa magnificenza della struttura in questione. Insomma, pare che Ivan oltre che terribile fosse pure un po’ eccentrico.