La statua del Buddha di Leshan è la più grande al mondo che rappresenti il fondatore del buddhismo. Si tratta di un colosso di ben 71 metri, circa la metà della Statua della Libertà, e dall’alto della sua possenza osserva e, secondo i fedeli, tiene calmi i tre fiumi Minijang, Qingyi e Dadu.
L’opera sorge sulla cima della collina del picco Xijou e risale al secolo VIII ed alla dinastia Tang. Una problema fondamentale dell’epoca erano i tre fiumi e le molte morti fra i marinai che questi causavano. La correnti erano violente e per cercare di calmarle un monaco buddhista di nome Hai Tong propose la costruzione della statua del Buddha.
Tuttavia non si trattava di un Buddha qualunque ma del Buddha Maitreya è il quinto e ultimo della credenza religiosa in questione. Tuttavia non fu facile per Hai Tong trovare i finanziamenti per l’immensa opera e la costruzione della stessa venne interrotta per tre volte.
Addirittura il monaco ricevette l’accusa di essere un truffatore che metteva in cattiva luce il governo della regione. Per dimostrare la sua innocenza e devozione, Hai Tang pare si cavò gli occhi e convinse altri finanziatori a elargire il denaro necessario per il completamento della gargantuesca opera religiosa.
Nel 803 d.C. la statua era finalmente completa. Incredibilmente il numero di marinai morti a seguito delle brusche correnti diminuì. I fedeli gridarono subito al miracolo, i più cauti scrutarono cause più pratiche. L’ingente quantità di rocce e pietre scavate e finite sul letto dei fiumi infatti pare ne calmarono le correnti irrequiete.
In ogni caso la statua sopravvive fino ad oggi e, miracoli o meno, le correnti dei tre fiumi risultano molto più calme. L’ONU ha dichiarato l’opera patrimonio dell’umanità e ad oggi il nemico numero uno è l’elevato livello di inquinamento presente nell’area che rischia di indebolire il colosso o comunque deturparlo. Speriamo che il Buddha ed il mondo intero vincano anche questa sfida.