Prendete un appassionato di gastronomia, uno storico e un amante delle belle spiagge. Sapete cosa hanno in comune? Amano la Grecia! Un paese ricco di cultura, tradizione e storia. Noi la conosciamo come la nazione in seno alla quale è nata la democrazia, ma oltre all’antichità classica, la regione bagnata dall’Egeo ha conosciuto un altro periodo di splendore: la dominazione romana. Tracce di questo periodo sono visibili letteralmente ovunque; noi abbiamo scelto di raccontarvi parte di Salonicco, città legata a doppio filo al nome di Galerio.
Nel sistema tetrarchico voluto da Diocleziano, fu Cesare dal 293 fino al 305, divenendo in seguito Augusto fino alla sua morte, datata 311 d.C. Di sua competenza furono le province orientali dell’Impero, tra cui quelle dell’odierna Grecia. Fu qui, nello specifico a Tessalonica (odierna Salonicco), che fece costruire un’opera magnifica per onorare il suo trionfo sui Sasanidi di Narsete nel 298: l’Arco di Galerio.
Oggi l’arco trionfale svetta nella zona in cui sorge non solo per bellezza, ma anche e soprattutto per simbologia. Sì, un monumento a testimonianza della gloria romana, una gloria rispolverata dopo il cinquantennio di anarchia militare. Sull’arco si possono scorgere dei bassorilievi raffiguranti diversi momenti della campagna di Galerio sul limes orientale.
Ad esempio notiamo l’allora Cesare combattere e vincere i nemici persiani o anche il momento dell’entrata trionfale nella leggendaria Ctesifonte. Ma non troppo distante dall’arco si nota anche un altro monumento dedicato all’imperatore romano: la Tomba di Galerio, o Rotonda di Galerio, che dir si voglia. Senz’altro una delle strutture antiche meglio conservate nella città di Salonicco.
Sebbene l’edificio porti il nome di “mausoleo”, non raccoglie le spoglie di Galerio. Queste sono custodite nell’attuale Serbia (per la precisione a Gamzigrad, la latina Felix Romuliana), quello che una volta era territorio dacico sotto dominio romano. La rotonda, costruita probabilmente nel 306, subì alcune riconversioni nel corso dei secoli. Prima divenne chiesa metropolitana, probabilmente per ordine di Costantino o Teodosio I. Poi, durante la dominazione ottomana nel XVI secolo si trasformò in moschea, con tanto di minareto (presente ancora oggi).
Ritornata ai greci nel 1912 la Tomba di Galerio divenne ancora chiesa ortodossa ma dopo qualche anno subì la sua ultima conversione in edificio museale. Tutto per dire che le vestigia della grandezza romana si possono trovare ovunque nella zona mediterranea e non solo, ma alcuni edifici rievocano, più di altri, un passato splendido che neppure il tempo potrà mai sopire. Questa è la forza di Roma.