Valeria Messalina divenne Imperatrice già a sedici anni. La storiografia e la letteratura ci hanno restituito un’immagine ben poco lusinghiera di questa donna. Autori come Svetonio, Tacito e Plinio il Vecchio ne descrivono le oscenità, le feste notturne e l’insaziabile appetito sessuale. Parliamo di una donna che discendeva direttamente da Augusto e che sposò Claudio, suo cugino. Sappiano molto poco della prima del matrimonio con Claudio nel 38 d.C., che allora aveva circa 47 anni, 31 anni più di lei. Da questa unione nacquero due figli: Claudia Ottavia, futura imperatrice e prima moglie dell’imperatore Nerone, e un figlio di nome Britannico.
Ma, chi sono i suoi detrattori? Tra gli altri spiccano Tacito e Svetonio, che ce la descrivono come una donna dall’appetito sessuale insaziabile, crudele e corrotta. Mentre l’Imperatore Claudio viene descritto come un uomo altamente manipolabile e dal carattere assai debole. Ignaro dei continui tradimenti della moglie. Ma è importante tenere ben presente che questi autori scrivono di lei qualche decennio dopo la sua morte, quindi l’attendibilità di queste informazioni non può essere considerata un fatto certo. Dione Cassio, 150 anni dopo di lei, seguì le orme dei suoi predecessori, scrivendo di lei come la più scandalosa di tutte le donne Romane e, forse, della storia.
Infatti è lo stesso Tacito ad affermare di utilizzare come fonti le memorie di Agrippina (la minore), una donna che cercava di estromettere i figli di Messalina dalla linea di successione imperiale. Quindi una fonte non propriamente attendibile in quanto interessata a infangarne il nome. Tra gli storici moderni sono molti quelli che mettono in dubbio la sua promiscuità esagerata. Messalina non fu solo questo, aveva una grandissima influenza su suo marito, tanto da condizionarne le politiche. Fu a causa di una sua richiesta, infatti, che Claudio mandò Seneca in esilio per otto anni.
Un giorno però si spezzò l’incanto. Claudio iniziò a mal tollerare la situazione quando la donna scelse come amante un uomo sospetto di cospirazione. A quel punto ordinò che entrambi venissero uccisi. Si racconta che il tribuno incaricato di ucciderla, prima di compiere l’omicidio esclamò: ”Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, allora piangerà mezza Roma!”.