Le certezze nella vita sono poche: il ciclo vitale, il fatto che dopo la notte vi sia sempre il giorno, la storica rivalità tra scozzesi e inglesi; sulle prime due opzioni non abbiamo neppure così tante rassicurazioni. Il Vallo adrianeo da tempi lontani, divide popoli in contrasto tra loro. In virtù di questa perenne contesa, vi raccontiamo di un episodio esemplare durante la seconda guerra d’indipendenza scozzese (1332-1354). Un episodio che vede come protagonista assoluta una nobildonna caledone di nome Agnes Randolph, per tutti “Black Agnes“.
Un nome, una sacra verità. Conosciuta come “Agnes la nera” per via della sua carnagione stranamente olivastra, atipica negli ambienti britannici settentrionali, e per i suoi capelli color carbone, lady Agnes era moglie del conte di Dunbar e March. Quest’ultimo combatteva contro gli inglesi ma nel 1338 lasciò il suo dominio, rappresentato dalla roccaforte di Dunbar, sotto custodia della sua fedele moglie. Mai scelta fu più azzeccata. Il re d’Inghilterra, Edoardo II, diede l’ordine di assediare il castello, così da conquistare una zona strategica nel settentrione scozzese.
Alla regia dell’assedio si pose William Montagu, I conte di Salisbury. Mettiamola così: il nobile inglese è l’antagonista della nostra storia. Il 13 gennaio si diede il via alle danze, con le catapulte che tartassarono le mura dell’imponente castello. Black Agnes, che sapeva come le battaglie spesso si vincono con l’astuzia e non solo con la forza bruta, rispose in modo abbastanza originale. Mandò alcune delle sue servitrici a scrollare i panni sui bastioni, come per dire agli inglesi “ehi, noi siamo ancora qui, a malapena vi abbiamo sentito”.
Allora Sir Montagu provò con l’ariete, tentando lo sfondamento per vie dirette. Sempre dai bastioni cadde un’enorme pietra, che distrusse l’arma d’assedio. Mission failed. Intanto passavano le settimane e il conte di Salisbury cercava di escogitare un piano per accaparrarsi quel maledetto castello. Giusto! Perché non provare la corruzione!? Offerti dei soldi ad un custode del castello per ottenere dei vantaggi strategici, l’uomo intascò il compenso…E riferì tutto a Lady Agnes. Mica sciocchi sti scozzesi.
Sulla lista delle opzioni del conte inglese restavano due caselle ancora da spuntare. Caselle che rispondevano al nome di “ricatto” e “blocco dei rifornimenti”. A cavallo tra inverno e primavera, si palesò alle porte del castello un prigioniero d’onore: Sir John Randolph, fratello di Black Agnes. La richiesta scontata: il rilascio dell’uomo in cambio della resa, altrimenti il fratello avrebbe fatto una brutta fine. La signora, con garbatezza, rispose in modo tanto cinico quanto acuto. Se l’uomo fosse morto (ed era senza eredi), i suoi possedimenti sarebbero passati a Lady Agnes, quindi…
Niente da fare. Alla fine fu risparmiata la vita al nobile parente e si tentò con il blocco dei rifornimenti. Ci avrebbero pensato il tempo e la fame a far precipitare la resistenza degli assediati. Invece no, perché una passaggio via mare, in parte sommerso, garantiva costanti rifornimenti al castello. Agnes la nera ne sapeva una più del diavolo. Nel giugno del 1338 il conte di Salisbury tolse l’assedio, era inutile continuare. E questa è la storia di una nobildonna scozzese che sconfisse gli inglesi, sbeffeggiandosi di loro in ogni modo possibile.