La storia dell’uomo è costellata da anni, bienni, lustri o periodi bui ancora più lunghi. Celeberrime sono le pestilenze, le calamità e le guerre che rappresentano le costanti della storia dell’uomo sulla terra. Ma vi siete mai chiesti quale fu l’anno più brutto per il nostro pianeta e forse più per il genere umano?
Michael McCormick, storico medievale dell’Università di Harvard se l’è chiesto, ed è anche giunto ad una conclusione. Il 536 d.C. risulta l’anno più nefasto della storia mondiale. Ma perché? Non risultano infatti guerre particolarmente cruente o epidemie, se non quella di peste che iniziò in Egitto nel 541 d.C. ed uccise un terzo della popolazione dell’Impero Romano.
Nel 536 d.C. però accadde qualcosa di estremamente insolito. Il sole sembrava pallido, la sua luce assomigliava a quella della luna, come riporta lo storico Bizantino Procopio di Cesarea. Pare infatti che per lunghi 18 mesi l’Europa visse in un inverno perenne, che portò la neve in Cina anche d’estate e disastri per l’agricoltura.
Le temperature inoltre crollarono, assestandosi a pochi gradi sopra lo zero. Ciò voleva dire freddo gelido e portò al conseguente decennio più freddo della storia. Zaccaria di Mitilene, nella sua Cronaca, affermava che dal 24 marzo al 24 giugno dell’anno seguente (537) le temperature erano così fredde e la neve così abbondante che gli uccelli morivano.
Secondo dei recenti studi su delle particelle simili a quelle vulcaniche islandesi, la catastrofe pare partì proprio da qui. L’Islanda è terra di vulcani immensi e potenzialmente disastrosi. Pare fu proprio un’eruzione vulcanica a generare la coltre che oscurò il sole. Sono necessarie comunque ulteriori prove per dimostrare questa ipotesi.
Inoltre non si ha la certezza sul luogo dell’eruzione. Si oscilla tra il nord dell’America e L’Islanda. In ogni caso la terra visse in quell’anno e poco più un periodo veramente nefasto, passato alla storia come l’anno peggiore del pianeta.