Al contrario dell’immagine oggi diffusa dei serpenti, in epoca greca e romana questi erano considerati, in larga parte almeno, animali protettori, o agatodemoni, ovvero demoni buoni. Nei recenti scavi nella Regio IX di Pompei è emersa infatti la bellissima rappresentazione di un serpente in quello che forse era il larario della casa.
I Lari, insieme ai Penati, ai Mani ed ai Vesta, erano, nell’antica Roma, gli Dei protettori della casa e della famiglia. In particolare i primi avevano origine etrusca e rappresentavano gli antenati della famiglia che l’avevano accresciuta in ricchezza ed importanza. Avevano perciò una parte della casa spesso totalmente dedicata a loro, il larario appunto.
il direttore del parco Gabriel Zuchtriegel ha annunciato da poco il ritrovamento del bellissimo pezzo d’arte a Pompei. In concomitanza con il ritrovamento di resti umani di due donne ed un bambino dalla tenera età. Tutti e tre chiaramente vittime della disastrosa eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
La casa sulla cui parete campeggia l’altorilievo del serpente pare crollò in seguito alle scosse dovute all’eruzione. Si trattava probabilmente di un panificio, dunque dotato di un forno capiente, dentro il quale le donne ed il bambino cercarono vanamente rifugio.
Il serpente proveniva anche dalla cultura greca. Qui era il protettore dei vigneti oltre che del grano e delle città, non è la sola scoperta sensazionale. Lentamente emerge infatti una domus con due pareti di estremo interesse con affreschi di Apollo e Dafne su una e Poseidone ed Amimone sull’altra.
Il sito archeologico campano più famoso continua dunque a stupire. Le condizioni in cui trovò la distruzione, seppur tragiche e disastrose, consentirono tuttavia una conservazione ottima la quale tutt’oggi rende realtà ritrovamenti del genere. Speriamo dunque che, insieme al serpente, altri incredibili ritrovamenti “striscino” fuori dalle rovine della città campana e arricchiscano l’arte e la storia della nostra penisola, con la buona benedizione dei Lari e dei Penati.