Una scoperta incredibile, rinvenuta in terra spagnola, che sarà destinata a cambiare la prospettiva degli studi di filologia latina. Parliamo di un frammento di un verso tratto dalle Georgiche di Virgilio, inciso in una scaglia di argilla parte di un vaso di epoca romana. Virgilio è uno dei grandi autori del latino classico, colui che possiamo considerare come uno dei massimi poeti della latinità. Questo fatto ha in sé qualcosa di eccezionale, dicono gli esperti, proprio perché per la prima volta questi versi, che servivano ai maestri per insegnare il latino ai propri discepoli, si trovano su di un vaso commerciale.
Questa importante scoperta porta la firma dell’associazione OLEASTRO, una collaborazione tra le Università di Cordoba, Siviglia e Montpellier. Scoperta avvenuta durante una prospezione nel comune di Hornachuelos (Cordova). L’oggetto è un frammento di anfora olearia proveniente dalla provincia romana di Betica, realizzata circa 1.800 anni fa, su cui possiamo leggere un testo scritto.
Trovare un pezzo di anfora in una zona come la pianura del fiume Guadalquivir non è un fatto che di per sé stupisce. Infatti, rappresentava uno dei centri nevralgici della produzione e del commercio dell’olio d’oliva in tutto l’Impero. Nei dintorni di Corduba, l’odierna Cordova, si produceva e confezionava buona parte dell’olio d’oliva consumato da Roma, come testimoniano, ad esempio, i resti di anfore con sigilli “Betica” conservati a Testaccio. Di conseguenza, il frammento di un’anfora con un testo sembrava inizialmente un pezzo come tanti, senza alcun significato particolare. Tuttavia, la prospettiva degli studiosi cambiò quando decifrarono l’epigrafe, rivelando le seguenti parole: S vais avoniam glandemm arestapoqv tisaqv it.
Attraverso un certosino lavoro di studio e di ricostruzione filologica, i ricercatori hanno potuto dedurre che il testo corrispondesse al settimo e all’ottavo verso del primo libro delle Georgiche, un poema di Virgilio dedicato all’agricoltura e alla vita in agreste, scritto nel 29 a.C.