A Saqqara, in prossimità della piramide a gradoni, è stata scoperta la splendida mummia di Hekashepes, completamente ricoperta d’oro. Non è nuovo sentire parlare dello sfarzo dei faraoni e del loro diletto e amore verso i metalli preziosi, tuttavia un ritrovamento di un faraone con rivestimento aureo lascia sconcertati.
La mummia non era però la sola scoperta. Oltre a quella del faraone della sesta dinastia, risalente a 4300 anni fa, vi era la mummia anche del suo fidato braccio destro, Meri. Quest’ultimo fu un importante sacerdote con grandi conoscenze di ambito astrologico e religioso che sfioravano la magia, tanto importanti in epoca egizia.
I ritrovamenti avvennero in due pozzi separati e ben profondi. Se la tomba del sacerdote si trovava ad una profondità di 10m, quella del faraone era ancora più profonda. Gli archeologi, guidati da Zahi Hawass, direttore del gruppo di scavi egiziano, scavarono ben 15 metri per scovare il luogo di sepoltura di Hekashepes.
Inoltre nel complesso tombale le sorprese non erano finite. Un complesso di varie statue accompagnava il faraone. Erano di forma umana e sembrano servi, uomini e donne e familiari. Il sovrano non era solo durante la morte e ciò consente, come sottolinea il sovraintendente agli scavi, di saperne molto di più sull’arte del periodo.
Anche il complesso tombale di Meri stupì con delle statue. Questa volta erano 14 opere d’arte lignee, risalenti al periodo dell’Antico Regno, o periodo delle Piramidi, ovvero tra il 2700 ed il 2200 a.C. Anche in questo caso molte statue somigliavano a dei servi che accompagnavano durante l’ultimo viaggio il braccio destro del faraone.
Il fascino dell’Antico Egitto si implementa giorno per giorno e gli archeologi scoprono in continuazione nuove opere antiche che rivalutano e arricchiscono una parte così grande di storia che grazie a loro possiamo continuare a conoscere e imparare ad amare.